L’acidificazione degli oceani

In questo breve articolo di Greenpeace, si sottolinea come il processo di acidificazione degli oceani, causata dall’emissione di CO₂ nell’atmosfera, abbia un impatto drammatico sugli ecosistemi marini.

L’acidificazione degli oceani, ovvero il passaggio dal pH naturale degli oceani, corrispondente a 8,2 in una scala da 0 a 14 (con massima acidità 0), ad un pH sempre più vicino alla soglia di neutralità, ovvero 7, mette in pericolo infatti la sopravvivenza di molti organismi marini il cui scheletro e guscio è composto da ioni carbonato, di cui essi verrebbero privati a causa dell’acidificazione.

Questo fenomeno investe con effetto domino barriere coralline, scrigno di biodiversità, e specie marine alla base delle reti alimentari, quali il fitoplancton, che da solo produce il 50 % dell’ossigeno che respiriamo, e potrebbe favorire la diffusione di alcune specie a scapito di altre.

L’ecosistema marino, già messo a dura prova da cambiamento climatico, inquinamento e pesca distruttiva, rischia di disintegrarsi a poco a poco con effetti devastanti anche sull’uomo.

Nonostante la consapevolezza della sostanziale irreversibilità del fenomeno, i danni peggiori possono essere minimizzati solo attraverso una decisa riduzione delle emissioni di CO₂.

A cura di M.B.