L’Antartide è veramente così solido?

L’Antartide è un sorvegliato speciale tra i continenti a causa della fusione dei suoi ghiacci, uno dei fattori dell’innalzamento del livello dei mari insieme alla dilatazione termica delle acque, tuttavia finora si pensava che la parte più vulnerabile di esso fosse la sua penisola occidentale mentre il resto del continente fosse molto solido. Un recente studio dell’Università della Tasmania, svolto da Stephen Rintoul e un team di colleghi e recentemente pubblicato su “Science Advances”, ha messo in luce delle nuove criticità prendendo ad esempio il ghiacciaio Totten, esaminato sistematicamente con l’ausilio di dati satellitari. Tutti i ghiacciai antartici, compreso il Totten, hanno una calotta a contatto con le acque dell’Oceano Antartico che funge da tappo al ghiaccio sul continente, che in caso di instabilità, impedisce loro di cadere in mare. Finora si era pensato che l’aria e soprattutto l’acqua riscaldata dall’aumento delle temperature non riuscissero a raggiungere questo strato profondo; lo studio invece sostiene che l’acqua (relativamente) calda si insinui formando cavità nella stessa calotta minando la stabilità dell’intero ghiacciaio che cadrebbe interamente in mare, con repentine e devastanti conseguenze sull’innalzamento delle acque. Questo studio, abbinato ad altri che analizzano simili fenomeni in Groenlandia, potrebbe farci rivalutare il livello di rischio costituito dall’innalzamento del livello del mare.

A cura di M.B.

DA “LE SCIENZE”