Meno anidride carbonica e più lavoro

Il World Energy Council Italia e l’Associazione Italiana per il Clima hanno di recente firmato la Carta di Trevi, ovvero un decalogo per la transizione a basse emissioni serra, approvato a seguito del meeting organizzato da WEC. La Carta di Trevi sottolinea l’importanza di un’azione corale da parte di cittadini, istituzioni e industria per ottenere vantaggi economici, ambientali e occupazionali dalla transizione alle energie pulite. Il meeting di tre giorni ha visto la partecipazione di operatori del settore energetico, stakeholders, politici e amministratori, che hanno convenuto sulla necessità che in Italia vi sia da un lato un sistema energetico con una fornitura stabile e competitiva dal punto di vista dei prezzi e dall’altro che si rispettino gli impegni presi a Parigi. Per raggiungere questi obiettivi bisogna intervenire sulla mobilità, uno dei settori in cui l’impatto ambientale resta più alto, e sulla forza lavoro; si stima che nei settori low carbon dell’energia lavorino attualmente 9 milioni di persone (tra il 30-50% dei ricercatori di energie innovative), ma che nel 2020 se ne aggiungeranno altri 5 milioni e fino al 2030 altri 6,3 milioni.

DA “LA REPUBBLICA”

A cura di M.B.

Allarme Lipu su specie selvatiche in Europa

In soli 10 anni la percentuale degli uccelli selvatici a rischio estinzione è balzata in avanti del 70 %: dalle 40 specie in pericolo tra il 1990-2000 alle 68 del decennio 2000-2010. L’informazione proviene dalla ricerca “Birds of Europe 3”, redatta dalla Ong animalista Birdlife International e presentata in Italia in questi giorni dalla Lipu. Sono state prese in considerazione 541 specie selvatiche in 50 paesi europei, avvalendosi dell’aiuto di ornitologi e appassionati. In Italia le specie minacciate sono ad esempio la berta minore (un volatile che nidifica presso le coste) e il nibbio reale, particolarmente diffuso in meridione. Il coturnice, la tortora selvatica, la pavoncella, il tordo sassello e il moriglione, nonostante siano inseriti nella lista delle specie a rischio, sono ancora considerati per legge cacciabili; la Lipu si è già mossa per richiedere alle autorità competenti l’eliminazione di queste specie dalla lista di quelle cacciabili.

DA “LA STAMPA”

A cura di M.B.