Il riscaldamento globale impoverirà gli USA

Uno studio delle prestigiose università americane di Berkeley, Chicago e Rutgers, pubblicato sulla rivista Science, sottolinea che il cambiamento climatico non solo impatterà sull’ambiente, ma anche e pesantemente, sulle tasche dei cittadini americani, specialmente quelli degli stati del sud. A pagare il prezzo più alto del riscaldamento globale saranno i cittadini poveri del sud e del Midwest, proprio quelli che hanno portato Trump alla Casa Bianca e che il presidente, da poco eletto, ha prontamente tradito ritirandosi dagli accordi di Parigi. Perché se da un lato Trump rivendica di fare l’interesse dei propri elettori continuando a favorire l’industria dei combustibili fossili, di fatto li sta rovinando, in quanto a lungo termine il clima, sempre più caldo negli stati del sud, mangerà del 20 % in media il reddito dei cittadini di quegli stati. Vi sarà un passaggio rapido ed iniquo di risorse dai più poveri ai più ricchi, che aumenterà la diseguaglianza sociale. L’agricoltura entrerà in una crisi simile a quella dei tempi del “Dustbowl” degli anni ’30, la salute pubblica peggiorerà ed eventi estremi come uragani e tempeste saranno più frequenti, con l’ingente danno economico che porteranno con sé. Purtroppo secondo le previsioni, l’economia americana potrebbe perdere per ogni grado di aumento della temperatura globale 1,4 punti del PIL. Tuttavia il dato peggiore è quello sul reddito dei cittadini, che nelle regioni a clima “mite” e tradizionalmente democratiche subirà un calo tra lo 0 e il 5 %, mentre nelle regioni povere, roventi e conservatrici del sud, ci sarà un calo dall’8 al 25%.

A cura di M.B.

DA “LA REPUBBLICA”

Galileo Galilei e la cultura scientifica nell’età della Controriforma. Volume secondo

Galileo Galilei e la cultura scientifica nell’età della Controriforma

Volume Secondo

Di Michele Camerota

Edito da Il Giornale Biblioteca Storica

Presentazione

L’importanza di una biografia dedicata a Galileo Galilei (Pisa 1564-Arcetri 1642) non può certo sfuggire né al lettore comune né a quello specificamente interessato alla storia della scienza e alle discipline matematiche. Si tratta infatti di una delle figure più affascinanti della cultura italiana, un genio che ha segnati un’epoca e indicato strade nuove di ricerca.

Michele Camerota insegna Storia della Scienza all’Università di Cagliari. E’ autore di numerosi studi sulla cultura scientifica della prima età moderna tra cui “All’alba della scienza galileiana. Michel Varro e il suo- De motu tractatus-” (in collaborazione con M.O. Helbing, Cagliari 2000) e “Galileo e il Parnaso tychonico” (in collaborazione con O. Besomi, Firenze 2000). Dirige, con Massimo Bucciantini, la rivista “Galileiana Journal of Galilean Studies”.

Galileo Galilei e la cultura scientifica nell’età della Controriforma. Volume primo

Galileo Galilei e la cultura scientifica nell’età della Controriforma

Volume Primo

Di Michele Camerota

Edito da Il Giornale Biblioteca Storica

Presentazione

L’importanza di una biografia dedicata a Galileo Galilei (Pisa 1564-Arcetri 1642) non può certo sfuggire né al lettore comune né a quello specificamente interessato alla storia della scienza e alle discipline matematiche. Si tratta infatti di una delle figure più affascinanti della cultura italiana, un genio che ha segnati un’epoca e indicato strade nuove di ricerca.

Michele Camerota insegna Storia della Scienza all’Università di Cagliari. E’ autore di numerosi studi sulla cultura scientifica della prima età moderna tra cui “All’alba della scienza galileiana. Michel Varro e il suo- De motu tractatus-” (in collaborazione con M.O. Helbing, Cagliari 2000) e “Galileo e il Parnaso tychonico” (in collaborazione con O. Besomi, Firenze 2000). Dirige, con Massimo Bucciantini, la rivista “Galileiana Journal of Galilean Studies”.

Il codice darwin

Il codice darwin

Nuove contese nell’evoluzione dell’uomo e delle scimmie antropomorfe

Di G. Biondi e O. Rickards

Edito da Codice Edizioni

Presentazione

Da alcuni anni lo studio dell’evoluzione umana ha subito un’autentica rivoluzione. Da una semplice immagine lineare si è passati a un modello ramificato secondo il quale molte specie, antenate o cugine di Homo Sapiens, hanno convissuto per milioni di anni; una pluralità di protagonisti, dunque, portatori ciascuno di una storia di adattamenti peculiare, al termine della quale una sola specie ha ereditato il vessillo dell’umanità soppiantando l’enigmatico cugino neandertaliano. Due antropologi di punta della comunità scientifica italiana aggiornano il quadro complesso e affascinante delle ricerche e delle controversie sulle nostre origini, in un libro in cui l’antropologia fisica e molecolare concorrono a offrire un’esauriente ricostruzione della nostra storia naturale, confermando le intuizioni darwiniane sulla teoria dell’evoluzione. Una visione naturalistica delle origini della specie umana da cui si evince, in un sorprendente finale, che, in base a una lettura attenta dei dati genetici comparati, i nostri parenti più prossimi, scimpanzé e gorilla, forse appartengono al nostro stesso genere Homo. La sfida darwiniana all’antropocentrismo, dopo un secolo e mezzo di dispute, giunge a compimento.

Seconda natura

Seconda natura

Scienza del cervello e conoscenza umana

Di Gerard M. Edelman

Edito da Raffaello Cortina Editore

Presentazione

Ognuno di noi crede di sapere cosa sia la coscienza: “Ciò che ci abbandona la sera quando ci addormentiamo e che ricompare il mattino al risveglio”. Ma appena cerchiamo di darne una caratterizzazione scientifica, sorgono dubbi e difficoltà. Non è convinzione comune che la scienza miri a eliminare tutto ciò che è soggettivo dalla propria spiegazione del mondo? Che succede allora se è proprio la soggettività la sua materia? Dobbiamo concludere che sia compito impossibile spiegare questa “seconda natura” che per noi è forse più preziosa della natura governata dalle leggi della fisica? Edelman (Nobel nel 1972 per i suoi studi sulla struttura degli anticorpi) non è così pessimista e non si rassegna a una drastica separazione tra le due culture. Comincia pazientemente con una teoria globale sul funzionamento del cervello per arrivare alla definizione della coscienza non come una sostanza ma come un processo. Qualcosa che può diventare oggetto di studi verificabili senza cancellare tutta la ricchezza dell’esperienza individuale. Memoria e immaginazione forniscono così le linee guida per esplorare l’universo affascinante della creatività, incluse la conoscenza scientifica, la morale e l’arte.

Gerard M. Edelman è direttore del Neurosciences Institute di San Diego e presidente del Dipartimento di Neurobiologia presso lo Scripps Research Institute di La Jolla (California). Nel 1972 ha ricevuto il premio Nobel per la fisiologia e la medicina.