Primavera soffocante: temperature sempre più alte

La primavera 2017 è stata tra le più calde dal 1800, specialmente per ciò che riguarda il periodo marzo-maggio, con un’eccedenza di 2º gradi rispetto alla media del periodo, secondo il monitoraggio condotto dal Cnr. L’inizio del 2017 era partito con poca pioggia e poca neve, lasciando a secco il Nord, le zone tirreniche e la Sardegna (con precipitazioni pari a metà della media del periodo tra gennaio e maggio in queste regioni) ed è proseguito con un marzo dall’insolito tepore, che ha fatto anticipare la crescita della vegetazione di ben tre settimane, per poi subire una traumatica battuta d’arresto nel Nord Est con due notti di gelo a fine aprile. La calura poi ha raggiunto nuovi picchi a maggio, portando la temperatura fino a 35º gradi sulle pianure del Nord Est. La siccità questa primavera ha colpito duramente la Sardegna, che sta soffrendo di grave penuria d’acqua, insieme all’Emilia e il Veneto che, in assenza quasi totale di neve sulle Dolomiti, hanno visto fiumi di montagna prosciugarsi nel loro corso verso la pianura e falde acquifere con livelli vicini ai minimi storici, senza tralasciare il problema dei laghi prealpini in Lombardia, cui manca circa il 20 % del normale invaso del periodo. L’ondata di caldo prevista a breve inasprirà ulteriormente la situazione di siccità in queste regioni, le cui coltivazioni sono già state messe a dura prova. Migliori sono invece le condizioni del Friuli Venezia Giulia e delle zone interne del Sud e la Sicilia, dove si sono registrate quest’inverno nevicate straordinarie (si ricordi quelle sull’Appennino centro meridionale) e precipitazioni superiori della media. Il problema della siccità oggi sembra interessare solo agricoltori e operatori dei settori idrico, sanitario ed energetico, mentre altri si godono il caldo che porta turisti e affari, tuttavia se non si agisce subito per affrontare il problema, ne subiremo tutti le conseguenze, anche a breve, nella vita di tutti i giorni.

DA “LA STAMPA”

A cura di M.B.