Il significato della evoluzione

Il significato della evoluzione

Che significato ha l’evoluzione nel destino dell’uomo?

Di George G. Simpson

Edito da Bompiani

Presentazione

L’evoluzione degli esseri viventi, cioè la variabilità delle forme animali e vegetali, è una realtà storica ormai incontestabile, di cui le più ampie prove sono state ripetutamente fornite dalle scienze più diverse, dalla paleontologia come dalla genetica, dalla mineralogia come dalla biologia. In questi ultimi anni vi sono stati un rapido progresso nella conoscenza e un tale mutamento d’idee che ora è possibile affrontare il problema in modo radicalmente nuovo. Il prof. George Gaylord Simpson, servendosi del vasto materiale raccolto dal Museo Americano di Storia naturale, in questo libro ormai celebre studia le cause, il procedimento e il significato dell’evoluzione, offrendoci una nuova e profonda interpretazione della natura e dell’uomo e ricostruendo una vera e propria storia della vita.

Tutta colpa del cervello

Tutta colpa del cervello

Un’introduzione alla neuroetica

Di Gilberto Corbellini e Elisabetta Sirgiovanni

Edito da Mondadori

Presentazione

Questo libro discute l’impatto che le ricerche sul cervello stanno avendo in diversi ambiti, non solo in quelli biologici e medico sanitari, ma anche, più in generale, sociali. Da un decennio le neuroscienze e le neurotecnologie hanno dato vita a un ambito di studi chiamato “neuroetica”. Con questo termine ci si riferisce sia all’indagine sulle implicazioni etiche della ricerca e della pratica clinica in ambito neuroscientifico, sia alla possibilità di comprendere meglio in che modo il cervello elabora i giudizi morali.

L’epoca delle passioni tristi

L’epoca delle passioni tristi

Di Miguel Benasayag e Gerard Schmit

Edito da Feltrinelli

Presentazione

Gli autori di questo libro sono due psichiatri che operano nel campo dell’infanzia e dell’adolescenza. Preoccupati della richiesta crescente di aiuto rivolta loro, hanno voluto interrogarsi sulla reale entità e sulle cause di un apparente massiccio diffondersi delle patologie psichiche tra i giovani. Un viaggio che li ha condotti alla scoperta di un malessere diffuso, di una tristezza che attraversa tutte le fasce sociali. Viviamo in un’epoca dominata da quelle che Spinoza chiamava le “passioni tristi”: un senso pervasivo di impotenza e incertezza che ci porta a rinchiuderci in noi stessi, a vivere il mondo come una minaccia, alla quale bisogna rispondere “armando” i nostri figli. I problemi dei più giovani sono il segno visibile della crisi della cultura moderna fondata sulla promessa del futuro come redenzione laica. Si continua a educarli come se questa crisi non esistesse, la fede nel progresso è stata ormai sostituita dal futuro cupo, dalla brutalità che identifica la libertà con il dominio di sé, del proprio ambiente, degli altri. Tutto deve servire a qualcosa e questo utilitarismo si riverbera sui più giovani e li plasma. Per uscire da questo vicolo cieco occorre riscoprire la gioia del fare disinteressato, dell’utilità dell’inutile, del piacere di coltivare i propri talenti senza fini immediati. E’ un invito rivolto a tutti, ma che assume un preciso valore terapeutico per quanti, professionalmente, siano chiamati a rispondere del disagio giovanile: un invito ad aprire nuove piste per nuove pratiche cliniche.