Salvate il pinguino imperatore: rischio estinzione entro 2100

La Woods Hole Oceanographic Institution, un ente privato di ricerca americano, sulla base di uno studio pubblicato su Biological Conservation, ha chiesto che il pinguino imperatore sia inserito nella lista delle specie a rischio estinzione dell’Iucn. Questa specie, che abita in 54 colonie dell’Antartide, è particolarmente minacciato dal riscaldamento globale che provoca lo scioglimento dei ghiacci, che lo costringerà a migrare per cercare un nuovo habitat di caccia e riproduzione. Analizzando dati storici e modelli di previsione climatica, i ricercatori hanno tracciato un’ipotesi di futuro drammatica per il pinguino imperatore: il 40 % delle colonie rischia di essere perso, e c’è il 42% di probabilità che le colonie si riducano del 90-99%, cosa che causerebbe l’estinzione della specie. Il punto di non ritorno nelle previsioni è il 2046, in quanto fino ad allora, i pinguini avranno effettuato le loro migrazioni, ma da quel punto in poi nulla li salverebbe, nemmeno la scelta accurata di un nuovo habitat. E’ stato difficile per i ricercatori studiare i pinguini data la situazione climatica estrema del loro habitat, condizione che ne garantisce per ora, ma non per molto, la sopravvivenza, a causa dello scioglimento dei ghiacci. I pinguini della terra di Adelia nell’Antartide sono stati osservati per molti anni e già nel 2001 era stato registrato un calo nella popolazione causato dallo scioglimento dei ghiacci, ed era già stato lanciato un appello nel 2012 per l’inserimento di questa specie tra quelle a rischio estinzione. La Woods hole oceanographic Institution chiede anche che venga al più presto protetta dal Endangered Species Act, il documento del governo degli Stati Uniti che garantisce la salvaguardia di 2.270 specie di animali e del loro habitat, sia all’interno che fuori dal territorio statunitense.

A cura di M.B.

DA “LA REPUBBLICA”