Mind time. Il fattore temporale nella coscienza

Mind time

Il fattore temporale nella coscienza

Di Benjamin Libet

Edito da Raffaello Cortina Editore

Presentazione

Immaginiamo un dialogo tra un grande filosofo del Seicento e un prestigioso scienziato nostro contemporaneo. Monsieur Descartes: “Penso ci siano pochi dubbi sull’esistenza di una libera scelta nel corso delle nostre azioni!”. Benjamin Libet: “Ma noi abbiamo scoperto che il cervello è pronto per un’azione volontaria circa mezzo secondo prima che la persona diventi consapevole in modo cosciente della sua intenzione!”. Descartes: “ Resta una qualche possibilità al nostro libero arbitrio?”. Libet: “Sì. L’intenzione cosciente appare circa 150 millisecondi prima”. E’ tutta una questione di tempo, del tempo della mente” (Mind Time). In questo libro Libet ripropone l’antico problema della connessione tra il mentale e il fisico, e la non meno spinosa questione del libero arbitrio. Siamo davvero soggetti responsabili, capaci di scegliere? O siamo solo sofisticati “automi” prodotti dall’evoluzione naturale? Anche una pietra che cade da una torre lungo una verticale potrebbe “pensare” di essere libera, ma sarebbe solo un’illusione. L’ardua risposta, per Libet, va cercata nelle conquiste della ricerca sperimentale, per quanto lui stesso non abbia paura di sconfinare nel campo più elusivo dell’etica.

Benjamin Libet è professore emerito di Fisiologia alla University of California di San Francisco.

Galileo. Le opere e i giorni di una mente inquieta

Galileo. Le opere e i giorni di una mente inquieta

Di Enrico Bellone

Edito da Le Scienze

Presentazione

Nella cultura diffusa, esistono diverse immagini di Galileo. La più nota è quella secondo la quale egli fu il padre del metodo sperimentale: eppure, prima di Galileo, generazioni di astronomi o di anatomisti avevano fatto buon uso di un sapere fondato proprio sulla sperimentazione. Una seconda immagine ci invita a vedere un galileo che contribuisce alla nascita della scienza moderna non sulla base di esperimenti che sarebbero stati irrealizzabili nella prima metà del Seicento, ma sulla base di una filosofia che raffigurava un mondo scritto in linguaggio matematico: eppure, prima di Galileo, moltissimi intellettuali si erano ispirati a Platone senza tuttavia scoprire le nuove leggi della meccanica o i primi satelliti di Giove. Queste due immagini sono troppo unilaterali. Vero è che prima di Galileo la conoscenza scientifica era spesso ancorata all’esperienza e alla misura, ma è anche vero che Galileo seppe trovare rapporti originali tra osservazione e teoria. Vero è che certi esperimenti galileiani, pur apparendoci semplici, sono difficili da realizzare con le tecniche del Seicento, ma è altrettanto vero che lo scienziato pisano era un eccellente uomo di laboratorio il quale sapeva, di volta in volta, superare le difficoltà pratiche con accorgimenti la cui genialità non finisce di stupirci. Si tratta, allora, di rileggere l’opera galileiana senza eccedere nel privilegiarne la componente sperimentale a scapito di quella teorica, e senza dimenticare che la struttura della teoria di Galileo era meno potente di quanto spesso si immagina.

Il più grande spettacolo della Terra

Il più grande spettacolo della Terra

Perché Darwin aveva ragione

Di Richard Dawkins

Edito da Mondadori

Presentazione

L’evoluzione è considerata un “fatto” da tutti gli scienziati autorevoli, e per la verità anche dai teologi più illuminati, eppure milioni di persone continuano a negarla o per ignoranza o per obbedienza a una religione, con risultati inquietanti. Richard Dawkins si inserisce nel dibattito in corso e fornisce un’esauriente panoramica delle prove scientifiche dell’evoluzionismo, prendendo in esame le varie discipline, dalla chimica alla biologia, dall’embriologia alla paleontologia, e le moderne strumentazioni che contribuiscono a confermare sotto molteplici profili la realtà dell’evoluzione, e conducendo il lettore lungo l’affascinante itinerario di studi aperto da Darwin. Mentre in tutto il mondo è in atto il tentativo di minare alla radice l’autorevolezza della scienza, con Il più grande spettacolo della Terra Dawkins sceglie di partecipare alla battaglia contro ogni vecchia e nuova forma di oscurantismo riproponendo la lucida visione delle leggi della vita che porta il nome di uno dei più grandi scienziati di ogni tempo.

Richard Dawkins (Nairobi 1941), biologo evolutivo, membro della Royal Society, docente di Comunicazione della Scienza all’Università di Oxford, ha ottenuto premi e riconoscimenti in tutto il mondo. Ha pubblicato opere di grande successo sui recenti sviluppi della biologia moderna tra cui Il gene egoista (1979), Il fenotipo esteso (1986), L’orologiaio cieco (1988), Il fiume della vita (1995), Alla conquista del Monte Improbabile (1997), L’arcobaleno della vita (2001), Il cappellano del diavolo (2003), Il racconto dell’antenato (2006), e L’illusione di Dio (2007).

Il regno invisibile

Il regno invisibile

Nel misterioso mondo dei microbi

Di Idan Ben-Barak

Edito da Dedalo

Presentazione

I microbi sono ovunque. Dalle profondità dell’Oceano Pacifico alle lande desolate del deserto di Atacama, la loro presenza sul pianeta risale agli albori della vita. Possono essere letali, ma se non ci fossero moriremmo in pochissimo tempo. Il termine “microbo”, ci spiega l’autore, è in realtà una definizione generica che raggruppa tutti gli organismi unicellulari conosciuti-batteri, funghi, protozoi- ma che spesso viene esteso a entità come i virus e i prioni, situate al confine estremo del mondo vivente. Con il suo stile brillante e umoristico Ben-Barak rende affascinanti quelle creature che per molti di noi meritano solo di essere sterminate in massa con una buona dose di disinfettante. La loro storia è la storia della vita sulla terra, cominciata quattro miliardi di anni fa con le prime molecole in grado di replicarsi autonomamente. Da allora i batteri e gli altri organismi unicellulari hanno popolato ogni angolo del pianeta, adattandosi alle condizioni più estreme e diventando un elemento indispensabile al funzionamento della biosfera. Il regno invisibile ci spiega i meccanismi che permettono ai microorganismi di sopravvivere e di evolvere adattandosi all’ambiente circostante e ricorrendo talvolta a stratagemmi davvero spettacolari. La storia dei microbi è anche la storia degli scienziati che li studiano e Ben-Barak racconta aspetti noti e meno noti delle conquiste della microbiologia, dagli esperimenti di Pasteur alla scoperta delle cause dell’ulcera da parte di Marshall e Warren, passando per le ricerche di Snow e Von Pettenkofer sul colera.

Dopo aver conseguito la laurea in Medicina e un Master in Microbiologia all’Università di Gerusalemme, Idan Ben-Barak ha cominciato ad occuparsi di divulgazione scientifica scrivendo alcuni articoli per la rivista “New Scientist”. Attualmente è impegnato in un dottorato di storia e filosofia della scienza all’Università di Sydney. Nel gennaio 2010 Il regno invisibile è stato premiato dalla prestigiosa American Association for the Advancement of Science come miglior libro di scienza per i giovani.