L’accordo di Parigi? La Terra ha 5% di possibilità di rientrare nei 2 gradi

Ormai le speranze di fermare l’aumento del riscaldamento globale si sono affievolite quasi del tutto; uno studio dell’università di Washington pubblicato su Nature Climate Change, è giunto alla conclusione che il probabile aumento della temperatura globale sarà di 3,2 gradi, e non 1,5 come si prefigge l’accordo di Parigi del 2015. C’è infatti solo il 5% di possibilità, secondo gli studiosi, di rimanere entro i 2 gradi e ancora più irrisoria è la probabilità che rimanga entro 1,5: solo l’1%. Lo studio ha persino esplorato l’improbabile scenario di un’interruzione completa delle emissioni dei gas serra da oggi; il risultato purtroppo rimarrebbe anche in quel caso un aumento di 1,3 gradi entro il 2100, per effetto inerziale termico degli oceani e la tendenza alla permanenza di gas nocivi nell’aria per secoli. Con l’attuale consumo di anidride carbonica l’aumento di 1,3 gradi verrebbe raggiunto in appena 15 anni. Gli obiettivi di Parigi paiono poco realistici ormai, quasi cancellate le ambizioni iniziali; purtroppo il prezzo da pagare saranno molte morti premature causate da caldo e inquinamento, 60,000 entro il 2030 per la precisione (secondo uno studio dell’università della Carolina del sud). Il Cnr inoltre ha di recente studiato, assieme ad altri enti di ricerca, la salute del Mare Nostrum e le notizie non sono buone: il grado di salinità è sempre più alto, assieme alla temperatura del mare, e l’evaporazione supera le precipitazioni e l’apporto dei fiumi. La parte orientale del Mediterraneo in particolare ha raggiunto livelli record di siccità e temperature alte da 500 anni a questa parte.

A cura di M.B.

DA “LA REPUBBLICA”

El Niño: Gli accordi di Parigi non potranno fermare i suoi effetti

Gli accordi di Parigi, che mirano a contenere l’aumento delle temperature entro 1,5 gradi centigradi, potrebbero non servire a contenere o fermare gli effetti di eventi atmosferici come El Nino, che nel 2015-2016 ha portato alluvioni in Sudamerica e siccità e carestie terribili nel Corno d’Africa e in Indonesia. Eventi del genere potrebbero addirittura aumentare in intensità e frequenza.

DA “IL METEO”

A cura di M.B.