Ricerche di petrolio al largo di Leuca (Salento)

Legambiente Puglia lancia l’allarme per il permesso ottenuto dalla società petrolifera Global Med LLC per le ricerche di petrolio al largo di Santa Maria di Leuca: verranno utilizzati degli airgun, ovvero cannoni ad aria compressa che provocano onde sismiche sottomarine in grado di scandagliare i fondali attraverso rilevatori sonori per verificare la presenza di petrolio.

La tecnica dell’airgun è estremamente pericolosa per la fauna e la flora marina a causa della sua potenza in grado di perturbare gli ecosistemi marini; inoltre vi è un problema di estensione dell’area in cui si effettueranno le ricerche, in quanto l’area in questione è contigua ad altre due delle stesse dimensioni, col pericolo di trovarsi le trivelle a poco più delle 12 miglia nautiche dalla costa, ovvero la zona di interdizione confermata anche dal referendum abrogativo del 2016.

Nonostante le denunce di ambientalisti, cittadini e amministrazioni locali, il governo fa orecchie da mercante e preferisce continuare a svendere e pregiudicare lo sviluppo sano e sostenibile del territorio pugliese, in favore delle società petrolifere che concentrano la ricchezza energetica nelle proprie mani.

A cura di M.B.

DA “LA REPUBBLICA”

L’uragano Irma minaccia la Florida

A pochi giorni dal disastroso passaggio dell’uragano Harvey, che ha portato un gran numero di morti e danni per centinaia di milioni di dollari, arriva in prossimità delle coste della Florida l’uragano Irma, categoria 5, uno dei più potenti degli ultimi 10 anni nella zona: soffia con venti a 300 km/h e lambisce i Caraibi con le sue piogge torrenziali, alluvioni e innalzamento delle acque sulla costa. Le Isole Vergini, Puerto Rico, Barbados, Antigua, Barbuda, Saint Kitts e Nevis, St. Martin e St. Barthelemy sono alcune delle località in cui è scattata l’allerta. Dopo il passaggio nei Caraibi, l’uragano colpirà probabilmente la costa della Florida e la popolosa città di Miami.

Il presidente Trump ha già dichiarato lo stato di emergenza e sono stati diramati ordini di evacuazione per la popolazione e i turisti presenti. L’American Airlines ha cancellato i suoi voli sulla Florida, elicotteri e Guardia Nazionale si mobilitano (di ritorno dal Texas) mentre la gente si è attivata per assicurarsi le scorte di cibo, acqua, generatori e medicinali.

A cura di M.B.

DA “LA REPUBBLICA”

Allarme per l’erosione delle coste italiane

Negli anni ’80 i km di spiaggia in arretramento in Italia erano 600; oggi sono più che raddoppiati nonostante barriere di protezione poste al tempo della Commissione De Marchi per la difesa del suolo. Si può dire senza dubbio che la situazione è molto peggiorata anche a causa di questi interventi spot che hanno finito per aggravare il tutto, con costi enormi per il nostro paese, che si aggirano intorno ai 4,5 miliardi di euro. Molti sindaci hanno posto barriere in cemento e altre forme temporanee di protezione a puro scopo elettorale, senza capire che andavano spesso a danneggiare le spiagge vicine e i loro fragili equilibri naturali. Ad Ostia, ad esempio, gli interventi estemporanei tra 1990 e 2015 hanno fatto passare da 50.000 a 120.000 metri quadrati la parte di litorale soggetta ad erosione (con una spesa totale di 50 milioni di euro). Ma è solo un caso tra tanti. Gli interventi con sistemi di protezione rigidi sono fallimentari a detta dei geologi, infatti solo spostando la sabbia estratta da depositi marini si può sperare di arginare il problema (sistema già messo in atto a Copacabana e Miami ad esempio), non certo “murando” il mare. A parte i sistemi sbagliati per arginare l’erosione marina, c’è il problema dell’industrializzazione e urbanizzazione delle aree costiere che si espande a spese della difesa e la conservazione ambientale. Molti porti ed edifici di varia tipologia sono stati costruiti attuando un vero e proprio assalto al territorio; la cementificazione selvaggia con dighe, cave, strade e altre infrastrutture sta presentando il suo conto sul paesaggio ormai devastato dall’irresponsabilità di coloro che hanno costruito senza mai porsi il problema delle conseguenze sull’ambiente. Il cambiamento climatico inoltre sta portando l’innalzamento dei mari e molte spiagge entro fine secolo potrebbero sparire completamente ; per questo motivo è necessario ripensare in tempi rapidi il nostro rapporto col territorio e porre rimedio ai danni perpetrati sulle nostre coste spostando la sabbia e non cementificando ancora.

A cura di M.B.

DA “LA REPUBBLICA”

Il “fracking” in Idaho causa sisma

Il “fracking”, una tecnica di estrazione del petrolio data dalla frantumazione delle rocce attraverso la pressione dell’acqua, ha causato in Idaho un sisma di magnitudo 5.3 con epicentro a 19 km a nord est di Georgetown. Fortunatamente non si sono registrati danni a cose o persone, ma gli scienziati avvertono che questa tecnica può potenzialmente causare forti terremoti.

A cura di M.B.

DA “LA REPUBBLICA”

Il Mar Caspio sta evaporando

Il lago più grande del mondo sta evaporando a ritmo doppio rispetto agli anni ’70, a quanto si può osservare dalle foto satellitari della Nasa, e se non ci saranno ingenti apporti d’acqua attraverso piogge e fiumi (ad esempio dal Volga) la sua parte nord, quella meno profonda (meno di 5 metri), potrebbe sparire tra circa 75 anni. Le temperature sempre più alte degli ultimi anni hanno portato ad una discesa del livello dell’acqua di un metro e mezzo in soli 20 anni e attualmente si registra un calo in picchiata di 7 cm all’anno, una tendenza che non accenna a diminuire, anzi. Se dovesse prosciugarsi, come accadde col lago d’Aral (era il quarto più grande del mondo e nel 2014 il suo bacino orientale si è prosciugato) ci sarebbe un impatto devastante sull’ecosistema circostante e l’economia. Molti altri laghi nel mondo si sono o prosciugati del tutto (il lago Poopò in Bolivia nel 2016) oppure in parte (il lago Chad in Africa e svariati grandi laghi negli USA) a causa dell’evaporazione e di un cattivo sfruttamento delle acque.

A cura di M.B.

DA “LA REPUBBLICA”