La strage di pinguini in Antartide

In una colonia di 40.000 pinguini Adelia solo due pulcini sono sopravvissuti: mancanza di cibo e condizioni di salute precarie hanno decretato il bilancio tragico in Antartide. Il cambiamento climatico esige un tributo di vite sempre più alto in una zona dove i ghiacci si stanno sciogliendo inesorabilmente e le condizioni di vita dei pinguini, gli abitanti una volta più numerosi, ora sono estremamente precarie.

DA “LA REPUBBLICA”

A cura di M.B.

Italia settima per numero di vittime delle catastrofi naturali

Nel 2016 le persone colpite da disastri naturali nel mondo sono state 411 milioni, una cifra quattro volte superiore a quella dell’anno precedente, rende noto il Cred (Centre for the Epidemiology of Disaster). L’Italia si trova al settimo posto in questa triste classifica di nazioni colpite.

I disastri naturali possono prendere varie forme: le inondazioni e le tempeste hanno causato il 71 % di vittime , mentre i terremoti il 17%. La siccità a sua volta detiene un triste primato 94% dei paesi colpiti da catastrofi naturali è flagellato anche dalla mancanza d’acqua ed è una delle principali cause di aumento del flusso migratorio che raggiungerebbe secondo le stime, la cifra spaventosa di 250 milioni di persone nel 2050. Gli stati più poveri e fragili come Sudan e Haiti (ad esempio) fronteggiano molteplici problemi e sono in costante emergenza umanitaria.

Tutti i continenti sono coinvolti dal problema catastrofi naturali, ma India, Cina ed Ecuador sono sul podio a causa di siccità, calore e inondazioni. L’Italia è al settimo posto a causa dei devastanti terremoti che hanno colpito il centro del nostro paese negli ultimi anni.

L’impatto sull’economia non è da trascurare: nel 2016 i disastri naturali nel mondo hanno mandato in fumo 97 miliardi. Solo una massiccia opera di prevenzione e conseguente denuncia dell’abusivismo edilizio porterebbe a contenere significativamente i costi di queste catastrofi: per questo motivo l’ONU lancerà una campagna chiamata “Home safe home” per sensibilizzare a livello globale governi e privati a rendere più sicure le comunità in cui viviamo, per ridurre le vittime della furia del cambiamento climatico.

DA “LA REPUBBLICA”

A cura di M.B.

El Niño responsabile del picco di CO2 negli ultimi due millenni

L’aumento di emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera è causato dal fenomeno atmosferico ciclico che si origina nel Pacifico equatoriale ed è detto El Niño: questo è un dato che gli scienziati già da tempo avevano appurato. Tuttavia la portata di quest’incremento non era nota, ma ora il dilemma è stato risolto da un satellite orbitante della Nasa, che ha rilevato come l’ultimo fenomeno di El Niño (2015-2016), abbia causato il più notevole incremento di emissioni di CO2 negli ultimi duemila anni; infatti tra Sudamerica, Africa e Asia sud orientale sono state emesse 2,5 miliardi di tonnellate di anidride carbonica in più rispetto al 2011 (ovvero un picco del 50% in più di emissioni rispetto alla media di 3 ppm all’anno di CO2). Lo scorso mese di maggio ha registrato ben 409, 65 ppm di CO2 nell’atmosfera (solo 9 anni fa era 21 ppm più basso).

Nell’Ottocento, agli albori della produzione industriale, i miliardi di tonnellate di anidride carbonica erano 595, oggi sono 890. Questo aumento causa a sua volta un picco di fenomeni El Niño, che portano temperature ed eventi estremi, portando a loro volta ad un aumento significativo di CO2: la situazione è quella del gatto che si morde la coda.

DA “IL CORRIERE DELLA SERA”

A cura di M.B.