Piano Juncker per l’energia

Dal 2021 al 2030 serviranno ogni anno 379 miliardi di euro per il piano Marshall ideato dall’Europa per l’ambiente, per poter rispettare gli obiettivi sulle emissioni e sulle rinnovabili. Per recuperare quella cifra da capogiro non basterebbero tutti i fondi pubblici del mondo, come osserva il presidente del parlamento europeo Tajani, quindi è necessario attirare investimenti privati attraverso incentivi finanziari. Mentre su eolico e solare sono stati fatti grandi passi avanti nella riduzione dei costi, nell’edilizia la situazione è definita “frustrante”, ed è proprio questo settore responsabile del 40% delle emissioni in Europa. La Commissione europea si è data molto da fare per creare strumenti legislativi per spianare la strada al raggiungimento degli obiettivi climatici e il Fondo europeo per gli investimenti strategici ha finora convogliato il 25% delle risorse per l’ambiente e l’innovazione ma non basta: si dovrebbe arrivare al 40% per raggiungere gli obiettivi. Ma se c’è un problema che l’Europa non si è posta è il ruolo del gas naturale, che dovrebbe far da ponte per la transizione da combustibili fossili ad energie pulite, che rischia di mandare gambe all’aria l’accordo di Parigi, a causa del già annunciato aumento di CO2 nell’aria. L’impatto dell’anidride carbonica e del metano è stato sottovalutato e ora gli accordi di Parigi sono molto vicini al fallimento a causa anche di questa “svista”.

DA “LA REPUBBLICA”

A cura di M.B.