Aspirare anidride carbonica

Nonostante gli impegni per la decarbonizzazione e la riduzione di emissioni di CO2 nell’aria, continuiamo a sentire che è stato l’anno più secco, con meno piogge, con più inquinamento degli ultimi secoli. Per questo motivo Europa e USA hanno iniziato a progettare delle macchine per l’assorbimento di CO2, nella forma di un comunissimo albero che funziona col sistema Direct Air Capture. Sembra una soluzione fantascientifica, di quelle che gli ambientalisti guardano con sospetto, ma in realtà i tre sistemi per assorbire la CO2 funzionano, anche se a livello ancora sperimentale. Grandi sistemi di ventole che aspirano l’aria ed eliminano la CO2 attraverso i filtri per poi convertirla in carburante o fertilizzanti, vengono prodotte da aziende americane, canadesi e svizzere. Per ora la soluzione è in via di sperimentazione e non ancora sostenibile sul lato economico, ma la svizzera Climeworks sta procedendo a passo spedito con sperimentazioni vicino a Zurigo (aspirando 1000 tonnellate di CO2 l’anno) e in Islanda per “mineralizzare” l’anidride carbonica, iniettandola insieme all’acqua nelle rocce basaltiche. Le strutture sono piccole e costose, ma forse presto diverranno sostenibili e dunque indispensabili. Nel frattempo è bene concentrarsi sui metodi tradizionali di contrastare l’anidride carbonica, come la semina degli alberi.

DA “LA STAMPA”

A cura di M.B.

I pipistrelli soffrono il caldo in Australia, le iguane il freddo negli USA

Mentre iguane e altri animali si “ibernano” sembrando morti per il freddo negli USA, in Australia il caldo torrido, mai così caldo dal 1939, sta mettendo a dura prova molte specie. Opossum che si scottano le zampe sul cemento, i koala disidratati, i volatili pigri che non volano e pipistrelli che cadono al suolo “bolliti” poiché non sopportano temperature superiori ai 40 gradi, sono alcune delle problematiche registrate presso la fauna. I pipistrelli soffrono molto il caldo e il loro numero è decisamente diminuito in Australia a causa delle ondate di calore che negli anni passati hanno flagellato la comunità di volpi volanti, tanto che ora sono considerate una specie “vulnerabile”.

DA “LA STAMPA”

A  cura di M.B.

In Italia temperature invernali record

Le temperature all’alba registrate in più città italiane hanno battuto il record con massime mai così alte da 40 anni: Milano, Roma, Napoli, Verona e Palermo (solo alcuni esempi) si sono svegliate con temperature pressoché primaverili, proprio nei giorni di gennaio in cui il clima dovrebbe essere più inclemente. Precipitazioni ed aria fredda però dovrebbero presentarsi nei prossimi giorni ad interrompere l’eccezionale sequenza di giornate miti; l’anno scorso l’Italia ha visto l’anno più secco di sempre, mentre il 2016 è stato il quarto anno più caldo della storia in Italia (dalle prime registrazioni meteo) e il 2017 il sesto.

DA www.ansa.it

A cura di M.B.

Caldo torrido in Australia: a Sydney 47,3°

E’ dal 1939 che in Australia non si registrava una giornata così calda; lo scorso 7 gennaio il caldo torrido misto ad umidità ha fatto registrare nel quartiere ovest della città di Penrith ben 47,3 gradi centigradi. Molte persone hanno chiesto soccorso in quanto colte da malore, persino dei giocatori di tennis che si allenavano per il torneo internazionale di Sydney hanno dovuto rinunciare agli allenamenti della mattina. Le autorità hanno inoltre diramato un’allerta incendi, vietando fuochi e fiamme in tutta la città.

DA “LA STAMPA”

A cura di M.B.

L’Europa dichiara guerra a sacchetti di plastica e microplastiche

L’esecutivo UE ha preparato una guerra totale a sacchetti, imballaggi, stoviglie in plastica e microplastiche in detersivi e cosmetici: il prossimo 16 gennaio alla riunione dell’Europarlamento, saranno presentate delle misure “ad hoc” per contrastare questi inquinanti. I cittadini dell’Unione Europea, secondo un sondaggio (Eurobarometro), sono particolarmente sensibili alla tematica, tanto che le stime prevedono nel 2019 ad un calo dell’80% di utilizzo di sacchetti di plastica rispetto al 2010. Il primo obiettivo delle misure sarebbe quello di rendere riutilizzabile entro il 2030 la maggior parte degli imballaggi in plastica, poi ci sarebbe quello di dichiarare guerra ai prodotti monouso quali stoviglie in plastica. I materiali da utilizzare saranno quelli biodegradabili e per la salute del mare arriva un pacchetto di norme stringenti sulle microplastiche nei detersivi e cosmetici, oltre ad un controllo più serrato dei rifiuti prodotti da navi ed imbarcazioni da diporto.

DA “LA STAMPA”

A cura di M.B.