Greenpeace: dimezzare il consumo di carne e prodotti caseari per salvare il pianeta

Il rapporto Greenpeace “Meno è meglio” sottolinea l’importanza di concentrare le politiche agricole europee sulla transizione ad agricoltura ed allevamento ecologici. In particolare evidenzia come il consumo ridotto di carne e prodotti di origine animale possa aiutare nella lotta al cambiamento climatico. Il sostegno agli allevamenti intensivi di animali è un danno perché questi ultimi sono grandi produttori della dannosa CO2 (il 70% di gas serra in agricoltura/allevamento è dovuta agli allevamenti intensivi), e anziché favorirli, bisognerebbe fare un passo deciso verso l’agricoltura sostenibile. Tutto questo anche per favorire il maggiore benessere degli animali stessi, spesso chiusi in stanze o gabbie affollate in pessime condizioni. Inoltre gli allevamenti contribuiscono fortemente all’inquinamento di acqua (azoto e fosforo) e aria (ammoniaca e polveri sottili). I danni sulla salute certo non si faranno attendere, e ce lo dice un rapporto dell’Oms e delle maggiori organizzazioni per la salute e la sicurezza alimentare: la resistenza dei batteri presenti negli animali agli antibiotici è una minaccia concreta per la salute umana. Dunque non sono solo le organizzazioni ecologiste a premere nella direzione di un minore consumo di prodotti di origine animale, ma anche gli scienziati e medici delle organizzazioni internazionali.

DA “LA REPUBBLICA”

A cura di M.B.

 

Giappone: più colonnine che distributori

In Giappone la rivoluzione del trasporto elettrico ha davvero sfondato: 40.000 punti di ricarica per auto elettriche rispetto ai 31.166 distributori di benzina. Le statistiche, diffuse dalla casa automobilistica Nissan, sono state messe in discussione, in quanto sembrano non tenere in conto del numero effettivo di pompe di benzina e gasolio, maggiori rispetto ai distributori. D’altro canto la Nissan obietta che i calcoli sono basati anche su colonnine presenti presso privati. Sta di fatto che le case automobilistiche e i consumatori hanno pienamente abbracciato la causa del trasporto ecologico in Giappone, le prime per non rischiare di fare la fine di altre aziende conterranee che non hanno saputo adeguarsi al cambiamento. La Nissan ha iniziato a produrre auto ibride qualche anno fa ed ora è pronta a lanciare entro il 2022 ben 12 nuovi modelli di auto elettriche, con l’obiettivo di vendere un milione di auto elettriche. Il governo stesso ha incentivato la presenza di auto elettriche, finanziando i 3000 punti di ricarica presenti nel paese; una fitta rete di punti di ricarica veloci, che permettono entro mezz’ora di ripartire anche per lunghi tragitti.

Se mezz’ora tuttavia è ancora troppo tempo, in Giappone si sta sviluppando anche una tecnologia di ricarica wireless per ricaricare l’auto durante il tragitto o mentre è parcheggiata. In programma ci sono anche il posizionamento di colonnine presso gli onnipresenti minimarket e presso i tradizionali benzinai.

DA “LA STAMPA”

A cura di M.B.