Emissioni inquinanti: 18 stati USA fanno causa a Trump

Ben 18 stati americani, capitanati dalla California e dalla corte di appello del District of Columbia, hanno fatto causa all’amministrazione Trump a causa dell’allentamento dei vincoli sulle emissioni di auto e camion da parte dell’Agenzia per l’ambiente (Epa). I cittadini di questi stati temono anche che l’Epa possa cancellare la norma introdotta dall’amministrazione Obama per cui ogni stato poteva decidere il proprio limite di emissione di gas serra. La California in particolare ha dichiarato guerra a Scott Pruitt, controverso dirigente dell’Epa, noto per le sue posizioni negazioniste sul cambiamento climatico.

DA www.ansa.it

A cura di M.B.

Tempeste di pioggia e sabbia in India

Il nordovest dell’India, in particolare l’Uttar Pradesh, il Punjab e il Rajastan, è stato colpito da una potente tempesta di pioggia, fulmini e sabbia come non si vedeva da decenni: le autorità contano 90 vittime e 160 feriti. Le vittime sono state causate principalmente dal crollo dei muri delle abitazioni e il crollo di alberi e piloni dell’elettricità, mentre altre sono state colpite da fulmini. La tempesta ha colto di sorpresa la popolazione, in quanto in largo anticipo rispetto all’inizio “canonico” della stagione dei monsoni. Ci sono stati anche disagi per il traffico aeroportuale a Nuova Delhi e molti distretti sono rimasti senza elettricità.

DA “LA REPUBBLICA”

A cura di M.B.

La plastica che soffoca il Mediterraneo

Una ricerca congiunta dell’ISMAR e dell’Università Politecnica delle Marche ha riscontrato come anche nel Mediterraneo, nel territorio italiano, esistano delle isole di microplastiche la cui estensione è paragonabile a quella dei vortici di plastica del Pacifico. I dati sono stati incrociati con quelli di Greenpeace, che ha effettuato una campionatura delle nostre acque nell’ambito del progetto dello scorso anno “Meno plastica e più Mediterraneo”. Ciò che è venuto fuori dalla campionatura, che ha coinvolto sia luoghi a forte impatto antropico (porti e foci di fiumi) che aree protette, è che i primi non risultano di molto più inquinati dei secondi; ci si aspetterebbe che a Portici (Napoli), le acque siano più inquinate che alle Isole Tremiti, tuttavia il livello di concentrazione delle microplastiche è simile. Riempiendo, per fare un esempio pratico, due piscine olimpioniche con l’acqua di Portici e l’acqua delle Isole Tremiti, nella prima piscina nuoteremmo immersi in 8900 pezzi di plastica e nella seconda in mezzo a 5500 pezzi. E’ dal 1950 che la produzione di plastica aumenta ininterrottamente e ogni anno 8 dei 300 milioni di tonnellate di plastica prodotti finisce in mare. Le microplastiche provengono da prodotti cosmetici e di uso personale (spesso monouso/usa e getta), ma anche da frammenti di oggetti di misura maggiore e imballaggi. Sono stati individuati ben 14 polimeri nelle plastiche rinvenute nelle nostre acque ma il polietilene è di gran lunga quello più diffuso. A breve arriveranno anche i risultati delle ricerche dell’UNIVPM sull’impatto delle microplastiche sui pesci e organismi marini delle nostre coste.

DA “LA STAMPA”

A cura di M.B.