Chi finanzia le lobby negazioniste

La donna più ricca d’Australia, la 64enne miliardaria Gina Rinehart, arrichitasi a capo della più grande industria mineraria del suo continente, la Hancock Prospecting (ereditata dal padre), fa “beneficenza” a sostegno di un think tank che promuove lo scetticismo sul cambiamento climatico. La corte di New South Wales, che indaga sulla Rinehart per conto della figlia della stessa, ha scoperto che tra il 2016 e il 2017 la magnate del carbone fossile ha finanziato con 4,5 milioni di dollari l’Institute of Public Affairs (il think tank sopra citato). Rinehart, da sempre nota per le sue tesi negazioniste, finanziava lei stessa una serie di studi dell’IPA di questo tenore, grazie anche ai fondi di altri donatori anonimi. Nel 2017 uno studio dell’IPA conclude che la maggior parte del riscaldamento globale è dovuto a variazioni naturali. Uno studio definito dalla NASA e non solo, “imbarazzante”. L’IPA sponsorizza anche i tour di un deputato britannico dell’UKIP (anch’egli negazionista). L’IPA diceva di essere finanziata da individui per il 91%, ma si scopre che i 4,5 milioni di Rinehart coprono i 2/3 del fatturato. Pare proprio che Rinehart con ciò abbia fatto un vero e proprio investimento più che beneficienza.

DA “IL CORRIERE DELLA SERA”

A cura di M.B.

Temperature record in Scandinavia

La Scandinavia è interessata in questi giorni da un’ondata di calore più unica che rara, con picchi di 35 gradi registrati ad Uppsala ed Helsinki. Un meteo impressionante, che crea non solo occasioni di svago, ma anche problemi: nelle case non vi è mai stato il bisogno di climatizzatori e dunque molti anziani sono stati colti di sorpresa dalla calura e molti sono deceduti. Oltre a ciò vi sono gli incendi boschivi, purtroppo sempre più estesi per l’aridità. Ben 80 sono i roghi segnalati nelle foreste svedesi, mentre 4 cittadine sono state evacuate; sono arrivati soccorsi dalla Norvegia e dall’Italia. Le temperature sono di dieci gradi sopra la media, mentre le precipitazioni sono sette volte inferiori alla media stagionale. Studi recenti hanno sottolineato come le zone temperate del globo stiano in generale subendo estati molto calde ed inverni molto rigidi, con un rallentamento della circolazione atlantica meridionale a causa del cambiamento climatico, un circolo vizioso in cui l’effetto serra è protagonista.

DA “LA REPUBBLICA”

A cura di M.B.