Incendi in USA: situazione sempre più grave

Un rapporto (il National Climate Assessment) recentemente stilato da scienziati di ben 13 agenzie federali ha calcolato che il costo dell’ultima catastrofe climatica in USA potrebbe essere calcolata nell’ordine dei centinaia di migliaia di dollari, ovvero fino al 10% del PIL americano, il doppio delle perdite della crisi nel 2008. Il riscaldamento sta portando gli USA a situazioni critiche, specialmente nella costa occidentale. Il rapporto, uscito mentre l’America festeggiava il Thanksgiving e il Black Friday, ci mette in guardia sul fatto che il riscaldamento globale, se non arginato da interventi immediati, potrebbe costare centinaia di miliardi e perdite di vite umane; 181 e 32 miliardi di dollari sono le cifre necessarie per arginare gli effetti dell’innalzamento del livello del mare e per mettere in sicurezza le infrastrutture (rispettivamente). Si sa inoltre che più il tempo passa, più denaro occorrerà per risolvere problemi già in atto. I commerci ne risentirebbero certamente, oltre alla sicurezza e la salute dei cittadini: gli USA sembrano però, con l’amministrazione Trump (il quale, recatosi sul luogo degli incendi, suggerisce che la soluzione sarebbe “tenere pulito” e “rastrellare” le foreste come in Finlandia), aver voltato le spalle al problema, uscendo dall’accordo di Parigi. Se tuttavia non si lavorerà a ridurre le emissioni nell’ottica di una politica di mitigazione, vi sarà un effetto cascata negativo su tutta l’economia del paese, impedendone la crescita nei prossimi anni, avvertono gli esperti nel documento.

DA “LA REPUBBLICA”

A cura di M.B.

ONU: nuovo picco di gas effetto serra

L’Onu lancia nuovamente un appello ai governi a livello mondiale per ridurre le emissioni di anidride carbonica, metano e protossido di azoto, che secondo la WMO avrebbero raggiunto un nuovo picco, attestandosi ben oltre i livelli preindustriali, senza alcun segno di inversione di tendenza (sempre crescente). Gli scienziati avvertono che il tempo per agire per scongiurare catastrofi irreversibili è quasi esaurito.

DA “LA REPUBBLICA”

A cura di M.B.

La strage della fame in Yemen

L’ONG Save the Children ha diffuso i dati delle Nazioni Unite sulla mortalità dei bambini per fame in Yemen dall’inizio del conflitto nel 2015. Ben 85.000 bambini al di sotto dei cinque anni sono morti di fame o conseguenti malattie in tre anni; migliaia sono anche rimasti feriti o uccisi nel conflitto. 16 milioni di civili, secondo l’Oms, su una popolazione di 27 milioni, hanno urgente necessità di servizi sanitari primari, di cui l’80% dei bambini del paese. 2,2 milioni di bambini soffrirebbero di malnutrizione acuta, mentre l’epidemia di colera sta decimando i più piccoli, con una vittima ogni 10 minuti.

DA “LA STAMPA”

A cura di M.B.

Indonesia: capodoglio spiaggiato con 6 kg di plastica nello stomaco

Sull’isola di Sulawesi è stato trovato spiaggiato un capodoglio lungo 9,5 m; il contenuto dello stomaco dell’animale è sconvolgente. 115 bicchieri di plastica, 4 bottiglie, 25 sacchetti di plastica e persino due sandali infradito. L’avanzato stato di decomposizione della carcassa ha impedito di comprendere se questa massa di plastica abbia causato la morte dell’animale.

DA “LA REPUBBLICA”

A cura di M.B.

Alluvioni e deserto tramutato in lago di fango in Medio Oriente

Tutta la penisola arabica è stata colpita da alluvioni per giorni, che hanno causato in Giordania, Kuwait, Arabia Saudita e perfino Iran ben 30 morti. Le strade di Riad si sono trasformate in fiumi di fango che hanno travolto auto e messo fuori uso il sistema fognario, mentre in Giordania, 4000 turisti sono stati evacuati dal sito archeologico di Petra.

DA “LA STAMPA”

A cura di M.B.