Terra, sesta estinzione di massa: specie animali dimezzate

Uno studio effettuato da tre biologi della Stanford University e pubblicato sulla rivista scientifica Pnas, rivela che dal 1900 al 2015 le specie animali presenti sulla terra si siano dimezzate. Questo studio, volutamente improntato ad un risultato quantitativo, vuole illustrare fino a che punto si è spinto l’essere umano nel distruggere habitat naturali e dunque nel far estinguere specie animali. Uno spopolamento di questa portata avrà ricadute drammatiche sull’intero ecosistema planetario, per non parlare delle aree in cui la distruzione che ha portato l’uomo ha fatto sparire specie esistenti da tempo immemore. Tutto ciò che sta accadendo, per gli autori della ricerca, ha un nome ed è “defaunazione antropocentrica”, uno scempio che porta all’estinzione in media di due specie all’anno. Alcune di esse, come il pinguino imperatore dell’Antartide, dovranno adattarsi a migrare e cercare nuove zone per la caccia, altrimenti saranno estinte a fine secolo. Lo studio è stato condotto su un totale di 27,600 vertebrati e 177 mammiferi, ne è stata studiata la distribuzione geografica ed è risultato che persino le specie a basso rischio hanno subito un calo demografico. Il 30 % dei vertebrati è in declino e dei 177 mammiferi analizzati è risultato che ognuno di essi ha perso il 30 % delle loro aree di residenza (col 40 % dei mammiferi che ha abbandonato ben l’80 % delle proprie aree di residenza). L’orangutan, il leone africano e il ghepardo sono solo alcune delle specie più conosciute in pericolo, che in realtà sono tantissime. E’ necessario che i governi nazionali ed internazionali siano sensibili a questo tema e che prendano un’iniziativa forte volta alla protezione dell’ambiente e della biodiversità (specialmente nelle zone tropicali), perché il tempo sta scadendo e solo l’essere umano, che tanto ha distrutto e sfruttato, può ora porre rimedio, nel suo stesso interesse.

A cura di M.B.

DA “LA REPUBBLICA”

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