Gli atolli che scompariranno entro il 2050

Dalle Isole Marshall alle Hawaii, dalle Maldive all’Oceano Pacifico: ci resta poco tempo per visitare circa un migliaio tra gli atolli più bassi, che entro il 2050 saranno completamente sommersi. Molti di essi sono ancora abitati e altri solo di recente sono rimasti vuoti perché gli abitanti si sono trasferiti. La ricerca pubblicata su science Advances ha coinvolto studiosi provenienti da diverse parti del mondo, oltre al US Geological Survey e il National Oceanic and Atmospheric Administration; l’impatto del cambiamento climatico, negato dall’amministrazione Trump, si farà sentire a breve per gli abitanti degli atolli. Il caso delle Isole Marshall è un esempio perfetto: ci vivono militari americani con le loro famiglie e altri civili. Se le acque dell’oceano continueranno a salire, è molto probabile che non solo sommergano le coste, ma vadano anche ad intaccare le falde acquifere, rendendo inutilizzabili le riserve di acqua potabile. La vita sui piccoli “paradisi” potrebbe raggiungere un punto di non ritorno già nel 2050 a causa dell’innalzamento del mare e le sue conseguenze. Gli scienziati però avvertono che gli scenari peggiori potrebbero realizzarsi entro il 2030, per cui è assolutamente necessario tenere monitorata la situazione perché a breve la vita degli abitanti degli atolli potrebbe venire stravolta per sempre. Dal 2000 c’è stato un innalzamento delle acque di 5-6 cm e con 40 cm probabilmente si presenterà il problema delle falde acquifere. Non c’è modo di evitare tutto ciò anche rispettando l’accordo di Parigi da oggi in poi.

DA “LA REPUBBLICA”

A cura di M.B.

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