Un pianeta troppo caldo

La conferenza COP22 di Marrakech, avvenuta nel novembre scorso, ha reso giuridicamente vincolanti gli impegni presi alla COP21 di Parigi, nell’attesa della prossima conferenza sul clima che si terrà in Polonia nel 2018, quando ci sarà il check up degli impegni presi da ciascuno stato, le cui azioni saranno flessibili ma soggette a monitoraggio periodico, e ci sarà l’istituzione del Fondo Verde da 100 miliardi di dollari per l’adeguamento dei paesi in via di sviluppo al regolamento. Purtroppo secondo molti scienziati, l’obiettivo di contenere entro il 2030 l’aumento del riscaldamento sotto i 2 gradi è già da considerare un’utopia; l’UNEP sostiene che in realtà dovremo fronteggiare un aumento di oltre i 3 gradi e che siamo già entrati nella fase in cui è necessario elaborare strategie di resilienza e adattamento. Il paese da prendere a modello per consapevolezza e gestione virtuosa della politica ambientale è la Svezia che entro il 2020, secondo quanto annunciato, mira a raggiungere la piena decarbonizzazione, mentre altri paesi si impegnano, in un lasso di tempo più ampio, a diminuire l’uso dei carburanti fossili.

A cura di M.B.

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