In Africa è allarme fame

Il Sud Sudan, il bacino del lago Chad e il Corno d’Africa rischiano presto di rivivere la carestia del Biafra, di cui quest’anno è il 50esimo anniversario: purtroppo ancora una volta un numero spaventoso di persone, ben 30 milioni, non hanno sufficienti risorse d’acqua e cibo per sopravvivere, tra cui 1,5 milioni di bambini, che rischiano una morte imminente per denutrizione. Ecco cosa accade nelle varie zone:

Corno d’Africa: La siccità ha provocato la morte dell’80 % del bestiame e il suolo non produce più alcuna fonte di sostentamento, tanto che uomini, donne e bambini, stremati dalla fame, sono costretti a cercare acqua e aiuto camminando per molti km.

Somalia: In Somalia si rischia di rivivere la carestia del 2011, che ha causato 260,000 vittime. Oggi 6,2 milioni di persone hanno necessità di essere aiutate, non solo con cibo e acqua, ma anche con cure mediche, in quanto il colera sta dilagando e ha già colpito 18,000 persone.

Kenya: Il governo ha già dichiarato lo stato di emergenza per siccità. La situazione è critica per la parte meridionale e orientale del paese e 5,6 milioni di persone hanno bisogno di aiuto.

Sud Sudan: Dal 2013 vi è una guerra civile, esacerbata dalla siccità e dalla carestia, che colpisce più di 4 milioni di persone e 250,000 bambini sono a rischio di morte per denutrizione.

Lago Chad: Comprende Camerun, Nigeria, Chad e Niger. Qui le azioni violente di Boko Haram si uniscono alla povertà, al colera e alla fame. Inoltre il Lago Chad stesso soffre per i cambiamenti climatici e la sua superficie si è ridotta di molto, impedendo l’attività tradizionale della pesca. In tutto sono 10,6 milioni di persone in difficoltà in questi paesi.

La coordinatrice del progetto AGIRE, Alessandra Fantuzi, avverte che nel continente africano e nelle zone da cui da cui provengono la maggior parte dei profughi che si recano in Europa, una catastrofe umanitaria è imminente, ed è necessario aiutare queste persone in difficoltà nei loro paesi prima che sia troppo tardi.

DA “LA STAMPA”

A cura di M.B.

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