La carestia in Africa e gli appelli ONU

In Somalia i casi di colera causati dall’acqua sporca stanno aggravando la carestia terribile che ormai si sta trascinando da tempo, e il bilancio è di circa 300 nuovi casi di malattia al giorno, che si traducono in decine di vittime per colpa dell’assenza di assistenza, ostacolata dalla condizione di insicurezza delle strade. Si era vista un’analoga situazione con la carestia del 2011, ma ora si rischiano ancora più vittime nel sud del paese, in quanto il gruppo terroristico di al Shabab ha preso il controllo, e dunque per le associazioni umanitarie questo territorio è diventato inaccessibile. La carestia si sta rivelando estesa e persistente, e si calcola che in tutto siano 6 milioni le persone che hanno necessità di aiuto, di cui 185,000 bambini denutriti (sono raddoppiati in soli quattro mesi).

L’UNHCR ha inoltre stimato che in Niger, Nigeria, Sud Sudan e Yemen, ci sia un alto rischio di morti in massa per fame, e sono tutti paesi in cui infuria non solo la carestia ma sanguinose guerre civili, in cui le opposte fazioni fanno terra bruciata di tutto ciò che potrebbe dare sostentamento alla popolazione e impedendo di fatto aiuti esterni. Per salvare le circa 20 milioni di persone in difficoltà in queste zone, l’ONU aveva chiesto a fine aprile 4,4 miliardi di dollari, ma ad oggi ne sono pervenuti 984 milioni, e molte missioni umanitarie in programma non sono potute partire nei tempi previsti. Tutto ciò significa che se si arrivasse presto alla cifra richiesta forse si potrà arginare il fenomeno, altrimenti il disastro sarà inevitabile.

DA “LA STAMPA”

A cura di M.B.

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