La carestia in Sud Sudan e i profughi in Etiopia

Secondo fonti autorevoli dell’ONU, oggi 100.000 persone in Sud Sudan rischiano la morte a causa della tremenda carestia che ha investito il paese, in cui manca anche l’acqua (in quanto non piove da anni) e dove una guerra civile tribale imperversa da tempo. La popolazione, vedendo morire il proprio bestiame e a seguito i membri delle proprie famiglie (nelle parole di un giovane sudanese:”Nel mio paese non piove da due anni e tutte le capre sono morte. Dopo di loro hanno cominciato a morire i bambini, poi gli anziani. A quel punto con la mia famiglia abbiamo deciso di fuggire verso l’Etiopia”), è emigrata in massa verso la vicina Etiopia, i cui campi profughi accolgono 670.000 persone di cui la metà del Sud Sudan. Tutto il Corno d’Africa è interessato da questa emergenza, la più grave siccità da ben 40 anni, ma è nei campi profughi dell’Etiopia, privi delle più elementari forme di servizi, che la situazione è monitorata e osservata costantemente nella sua drammaticità da organizzazioni come l’Unhcr e dai medici delle ong. La malnutrizione di adulti e soprattutto bambini è una triste realtà quotidiana e sono in molti a non farcela; purtroppo mancano letti, cibo e medicine e secondo l’Unicef sono 10,2 milioni gli etiopi che avrebbero bisogno di cibo. La risposta che finora ha dato la comunità internazionale pare sia molto al di sotto delle necessità.

A cura di M.B.

DA “LA REPUBBLICA”

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