I rischi del cambiamento climatico in Italia (WWF)

Il WWF, in un rapporto importante sui rischi che corrono i vari paesi del mondo a causa del cambiamento climatico, prospetta scenari molto negativi per l’area del Mediterraneo, compresa l’Italia. Tra i problemi più pressanti di cui sono già visibili gli effetti, ci sono alluvioni e siccità, perdita della biodiversità, scarsità dei raccolti e salute umana messa a repentaglio dall’inquinamento. Le ondate di calore nell’area mediterranea (oltre che in quella medio orientale), se si dovesse superare la soglia di 1,5 gradi stabilita dall’Accordo di Parigi, sarebbero più frequenti e si potrebbero anche raggiungere i 50 gradi per più giorni di seguito, arrivando, alla fine del secolo, a raggiungere i 200 giorni all’anno di canicola. Tutto ciò si traduce in esiti drammatici per le fasce più vulnerabili della popolazione, i malati e gli anziani, tra i quali aumenterebbero i decessi per patologie respiratorie e cardiovascolari (al di sopra dei 75 anni la mortalità incrementerebbe del 20-30% secondo i dati ISPRA). Inoltre, col calore, l’azione combinata di inquinamento,pollini e allergeni naturali, finirebbe per esacerbare malattie come l’asma e fare sì che molte persone in più ne siano colpite (sono già 300 milioni al mondo coloro che ne soffrono) e aumenterebbe l’incidenza della malaria, malattia finora confinata ai paesi tropicali. I disastri legati al clima sono triplicati nel mondo dal 1960, e malnutrizione e carestie che già provocano milioni di morti nelle aree più povere del pianeta, sono destinate ad aumentare e di conseguenza le migrazioni diventeranno un fenomeno ancora più esteso. Perdite economiche e perdite di vite dovute all’esposizione a rischi ambientali vanno di pari passo, anche in Europa; infatti dal 1980 al 2013 i danni causati da eventi estremi hanno pesato per l’equivalente di 393 miliardi di euro, con Germania e Italia in testa. Dunque per evitare insorgenze di nuove malattie e vittime, bisogna promuovere politiche per l’ambiente finalizzate a preservare la salute umana, messa in grave pericolo da più fattori del mutamento climatico e bisogna far sentire la propria voce perché si facciano seguire alle parole i fatti, attraverso iniziative come Earth Hour organizzata dal WWF per il 25 Marzo.

A cura di M.B.

DA “L’ESPRESSO” DI REPUBBLICA

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