Il rogo di Caprie

L’incendio che sembrava domato in Piemonte, a Caprie e in altre località di montagna, è purtroppo ripreso, e con esso hanno dovuto riprendere il duro lavoro i vigli del fuoco che per una settimana hanno combattuto le fiamme in mezzo Piemonte. Il governatore Chiamparino sta considerando la possibilità di chiedere lo stato di calamità a causa dei vasti incendi che stanno flagellando la bassa Valsusa. A Cantalupa un giovane ha perso la vita nel tentativo di mettere a riparo dal rogo un terreno di proprietà della sua famiglia. A Caprie alcune persone sono state evacuate dalle loro case in varie borgate del paese, ma molte altre hanno spontaneamente lasciato le loro abitazioni per sicurezza e ora si sta pensando di allestire una sala per l’accoglienza degli sfollati. I roghi in tutto sono 20, di cui molti nel Torinese, ma sono numerose le zone interessate: il Cuneese, il Novarese e le loro aree boschive. I mezzi impiegati sono 72, i vigili un centinaio e sono convinti di una cosa: gli incendi sono dolosi e dietro potrebbe esserci la mano di un piromane. Purtroppo i pini e abeti perduti nelle fiamme sono centinaia. L’alta quota, il fumo e il vento in alcune località rendono difficile il lavoro degli elicotteri e molti automobilisti hanno avuto disagi per via della chiusura di alcuni tratti di strada.

DA “LA REPUBBLICA”

A cura di M.B.

 

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