James Hansen, scienziato della NASA, nel lontano 1988, in un discorso al Congresso Americano, per la prima volta affermò che l’innalzamento delle temperature era dovuto al “99%” all’attività umana, creando scalpore negli USA e nel mondo, rendendo globale la consapevolezza del “climate change”. Oggi che ha 77 anni, e ha vissuto gli sviluppi dei patti sul clima a partire da Rio nel 1992 per finire a Parigi nel 2015, è convinto che questi ultimi siano solo una bufala ripetuta periodicamente dai governi del mondo, senza che alle parole seguissero i fatti, specialmente da parte di paesi influenti come gli USA e la Germania, che non si sono impegnate sufficientemente. Nel frattempo si è passati da 20 miliardi di tonnellate di CO2 negli anni novanta ai 32 miliardi di tonnellate di oggi, e di questo passo, secondo Hansen, sarà impossibile mantenere l’aumento entro i due gradi, a meno di non tassare i combustibili fossili.
DA “LA REPUBBLICA”
A cura di M.B.