Il nostro cervello subisce gli effetti dell’inquinamento

L’inquinamento dell’aria non è solo un problema per i polmoni, ma anche per il cervello: studi scientifici pubblicati di recente hanno messo in relazione diretta la qualità dell’aria con malattie cerebrovascolari e neurodegenerative. Per questo motivo il “World Brain Day” del 2018 è dedicato alla riflessione sull’inquinamento dell’aria, che ha un impatto sulla salute della nostra mente. Il responsabile della sezione di medicina ambientale della World Federation of Neurology spiega come il contenuto dell’aria, composto di un mix di pollini, spore e sostanze tossiche prodotte dall’uomo, possa nuocere al cervello. Ben 9 esseri umani su 10 respirano quotidianamente aria inquinata, che causa il 10% delle morti ogni anno nel mondo (si parla di circa 9 milioni di persone). Secondo il Global Burden of Disease il 30% degli ictus è riconducibile a sostanze inquinanti nell’aria. Assimiliamo gli inquinanti attraverso le vie respiratorie e quelle alimentari: così si scatenano risposte infiammatorie che raggiungono il cervello attraverso il flusso sanguigno e il tratto respiratorio superiore. In tale modo si innescano potenziali patologie neurodegenerative; persino il microbiota intestinale, se danneggiato da inquinanti, può influire negativamente sulla salute del cervello. L’elenco di possibili problemi legati all’inquinamento è lungo: aterosclerosi, stress ossidativo, aumento della pressione, problemi cardiaci, ecc. A livello delle cellule gli inquinanti interagiscono con i mitocondri e il DNA stesso. Di questo dovranno iniziare ad essere consapevoli politici e amministratori, oltre che i cittadini.

DA “LA STAMPA”

A cura di M.B.

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