In occasione della Giornata Mondiale degli Oceani 2017, è stato presentato uno studio di Legambiente in collaborazione con l’Università di Siena, che dimostra come i rischi dell’accumulo di plastica nei mari non siano solo legati alle conseguenze sulla fauna, ma anche alle sostanze tossiche rilasciate.
Organo-clorurati come il DDT e il mercurio sono le sostanze riscontrate maggiormente dallo studio sui rifiuti galleggianti presenti nei nostri mari, quali buste e teli di plastica. I contaminanti sono purtroppo stati individuati nella totalità di campioni analizzati, sebbene in diversa concentrazione a seconda delle aree interessate e del grado di invecchiamento del rifiuto.
Chiaramente il maggiore pericolo è dato dal fatto che le sostanze tossiche sono entrate a far parte dell’ecosistema marino e quindi della catena alimentare.
DA “LA REPUBBLICA”
A cura di M.B.