Nove milioni di morti all’anno: l’inquinamento uccide 15 volte in più delle guerre

La Lancet Commission on Pollution & Health lancia l’allarme: sono più i morti per inquinamento che non quelli causati da Aids, tubercolosi e malaria messi insieme e più delle vittime dei conflitti armati (15 volte in più per la precisione). Nel 2015 un sesto dei morti del pianeta è deceduto per cause legate all’inquinamento; le perdite non sono solo in termini di vite umane ma anche in termini economici, infatti in paesi a reddito medio e basso le malattie legate all’inquinamento pesano sul Pil fino al 2%. Combustibili fossili e combustione della biomassa nei paesi poveri, costituiscono l’85% del particolato e una quota rilevante di altri inquinanti atmosferici. La buona notizia è data dal fatto che dove sono state effettivamente messe in pratica leggi sulla salvaguardia ambientale, si è registrato un declino dei decessi per patologie cardiovascolari e respiratorie.

Nel 2050 il cambiamento climatico e la sempre crescente urbanizzazione potrebbero provocare un aumento del 50% dell’inquinamento. Cosa fare? Bisogna applicare regole stringenti che limitino l’uso di sostanze chimiche dannose, interferenti endocrini e metalli pesanti. Purtroppo in questo campo vi è una strenua opposizione attuata dalle lobby del settore industriale, che difendono i loro profitti.

DA “LA REPUBBLICA”

A cura di M.B.

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