Obiettivo taglio CO2: la Germania si arrende

Nel rapporto annuale sul clima 2017, firmato dal gabinetto della Merkel, si legge che la Germania non sarà in grado di ridurre le emissioni di CO2 entro il 2020 come previsto. In altre parole la programmata riduzione del 40% di emissioni di CO2 rispetto ai livelli del 1990 si fermerà in realtà al 32%. Il deficit si tradurrà in 100 milioni di tonnellate di C02 emesse ogni anno in atmosfera. Secondo il ministro dell’Ambiente tedesco, la Germania intende colmare il deficit con l’introduzione di auto elettriche e le rinnovabili, ma l’affermazione resta generica. Certo i punti deboli sono stati individuati: una sovrastima della CO2 che verrebbe risparmiata, l’aumento demografico e la crescita economica, ma soprattutto la faticosa uscita dal carbone. In Germania, eolico e fotovoltaico hanno avuto un’importante fase di espansione, ma essendo ancora debole il settore idroelettrico, l’utilizzo della superinquinante lignite è ad un quarto del totale del mix energetico nazionale. Inoltre sia i socialdemocratici Spd che i cristianodemocratici Cdu-Csu non vogliono intaccare la situazione occupazionale delle miniere della Rurh.

DA “LA REPUBBLICA”

A cura di M.B.

 

Lascia un commento