L’Italia dei monumenti a rischio

n Italia molti dei nostri monumenti d’interesse storico-artistico (80.000 circa) sono esposti a rischio di frane e alluvioni e si agisce troppo tardi, a catastrofe già avvenuta. I numeri sono forniti dall’Ispra, che ha realizzato una mappa delle bellezze italiane in pericolo, nell’ambito di un programma di messa in sicurezza del territorio italiano, con 10 miliardi a disposizione e 1500 cantieri già partiti. 3000 monumenti a rischio idraulico sono localizzati nella sola Roma e 1300 a Firenze: più di 2000 monumenti romani rischiano di finire sommersi da qualche alluvione nell’arco temporale di 500 anni, mentre a Firenze la Basilica di Santa Croce, la Biblioteca Nazionale, il Battistero e la Basilica di Santa Maria del Fiore insieme a più di 1000 altri monumenti rischiano la stessa sorte entro 200 anni. Alle grandi città ovviamente si aggiungono i borghi e le zone già colpite dal dissesto geologico in Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo. Si può dire che la metà dei monumenti italiani siano a rischio idrogeologico, tuttavia la ricerca non comprende tutti quei monumenti che sono a rischio crolli a causa di degrado, incuria e abusivismo edilizio. La lista si allungherebbe di molto pensando agli edifici storici abitati, di cui il 40% sono in condizioni precarie. Molti proprietari di edifici di pregio non hanno le capacità progettuali e/o economiche per affrontare un restauro, dunque spesso, purtroppo, si interviene solo quando è troppo tardi.

DA “LA STAMPA”

A cura di M.B.

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