ONU: + 1,5 gradi nel 2040

Una bozza di relazione dell’ONU che sarà presentata in Corea del Sud ad ottobre, ci rivela come si sia in procinto di superare la soglia degli 1,5 gradi in più. Tutto ciò creerà non solo ripercussioni sull’ambiente, ma anche sull’economia e la società in cui viviamo, se i governi non agiranno con misure incisive e rapide contro il global warming. Fondamentale è il nodo dei combustibili fossili. La bozza è stata redatta dall’Ipcc, con la collaborazione di 25.000 scienziati ed esperti climatologi, e funge da vera e propria guida per i governi su come affrontare il problema. Nel documento si esprime preoccupazione per paesi refrattari come l’Arabia Saudita e il Kuwait, oltre agli USA, che hanno posizioni nettamente negazioniste, ma traccia la strada da percorrere per i 200 paesi già firmatari dell’accordo di Parigi: non solo bisogna smettere di utilizzare combustibili fossili per dedicarsi completamente alle rinnovabili, ma bisogna riformare il settore dei trasporti pubblici, migliorare l’industria agricola e fermare la deforestazione. Le conseguenze di un aumento di due gradi entro pochi anni sarebbero devastanti per la vita di noi tutti, perché scomparirebbero interi ecosistemi, come ad esempio le barriere coralline. Si ricorda anche che in una situazione simile, la crescita economica subirebbe inevitabilmente una battuta d’arresto ovunque. 10 milioni di persone sarebbero esposte al rischio mareggiate e inondazioni e la siccità colpirebbe con forza i paesi mediterranei.

L’Italia come gli altri paesi non sta ancora facendo abbastanza: se le azioni rimangono estemporanee, limitate o di debole entità, non si potrà far nulla per evitare questi disastri.

DA “LA REPUBBLICA”

A cura di M.B.

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