Greenpeace: la foresta boreale si sta esaurendo per colpa dei fazzoletti

Il documento presentato da Greenpeace “Wiping out the boreal”, parla di come la foresta boreale sia in serio pericolo a causa delle deforestazioni attuate per soddisfare le ordinazioni sempre maggiori della Essity, ovvero la più grande azienda europea produttrice di fazzoletti di carta, asciugatutto, tovaglioli e carta igienica (se ne consumano nove chili pro capite l’anno in Italia). Per produrre materiale usa e getta si stanno abbattendo foreste millenarie, foreste vergini che hanno un valore inestimabile di bellezza e biodiversità. Le grandi foreste del Nord costituiscono un terzo delle foreste rimaste sulla Terra, eppure solo il 3 % di esse è area protetta; con le loro torbiere e permafrost (ghiaccio perenne) sono il più grande deposito di carbonio tra gli ecosistemi del nostro pianeta, fondamentali dunque per poter fronteggiare il cambiamento climatico. Essity, il leader nelle produzioni di “tissue”, si procura la polpa di cellulosa delle foreste boreali dalla Sca, che lavora nel settore forestale ma che fa parte dello stesso gruppo di Essity. La Sca sostituisce gli alberi tagliati per piantare dei pini non autoctoni, che alterano l’ecosistema e minacciano la sopravvivenza delle renne, che fanno fatica a cibarsi. Le renne a loro volta sono alla base della sussistenza del popolo Sami, che come attività principale alleva questi animali. I Sami si sono già mobilitati in Svezia per protestare contro lo sfruttamento del loro territorio, e a sua volta Greenpeace chiede a Essity di eliminare dalla propria filiera coloro che distruggono il patrimonio delle foreste boreali, un danno terribile operato anche a beneficio di coloro che operano prospezioni minerarie.

DA “LA REPUBBLICA”

A cura di M.B.

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