L’inquinamento uccide un bambino su quattro

Un rapporto dell’ OMS da poco reso pubblico, afferma che un bambino su quattro nel mondo muore a causa dell’inquinamento dell’aria che respira o dell’acqua che beve. Sono più di un milione all’anno le piccole vittime dell’inquinamento (sotto i 5 anni), i cui organi delicati e sistema immunitario in fase di sviluppo sono i più esposti alle polveri sottili, all’inquinamento dell’acqua non potabile, alle infezioni date da servizi igienici non adeguati e alla malaria (che ha espanso il suo areale a causa del riscaldamento globale), tra le più diffuse cause di morte nell’infanzia. La situazione sta purtroppo peggiorando a causa non solo dei livelli di smog, della mancanza di acqua potabile e del global warming, ma anche a causa dei rifiuti elettronici, i Raee, riciclati e trattati (specialmente nei paesi poveri) senza alcuna norma di sicurezza in discariche abusive (la cui attività è prevista in crescita fino al 19 % nel 2018), in cui vengono impiegati bambini per bruciare i rifiuti, venendo inevitabilmente esposti ad esalazioni tossiche che hanno effetti devastanti su polmoni e cervello.

A cura di M.B.

DA “LA REPUBBLICA”

Il supercomputer del meteo

L’area del Tecnopolo di Bologna è stata scelta tra altri poli scientifici europei, per ospitare il supercomputer che sostituirà quelli dell’attuale quartier generale dell’European Centre for Medium Range Weather Forecasts, a Reading. L’ECMWF è il centro di previsione meteo a cui attingono tutte le società che fanno previsioni in Europa, le quali rielaborano i dati per ottenere modelli probabilistici applicati alle varie regioni. I computer di Reading, che hanno raggiunto ormai la loro massima capacità di calcolo, tengono conto, istante per istante, dell’atmosfera, dei venti, dei mari e della traspirazione terrestre in tutto il globo, per poi produrre scenari multipli costruendo una griglia globale fatta da triangoli di 18 km di lato e assegnando 51 previsioni possibili (con minime variazioni) per ogni triangolo. Il supercomputer a Bologna farà di meglio: la sua potenza di calcolo supererà dalle 3 alle 5 volte quella degli altri computer, nel 2020 la risoluzione migliorerà di 9 km per lato e nel 2025 la precisione raddoppierà ulteriormente (e nel caso di previsioni locali si potrà arrivare ad aree di 300 m di lato). La novità non sta solo nello spazio coperto dalle previsioni ma anche nell’accuratezza, che sarà non più di nove giorni ma di due settimane. Questo processo di innovazione non gioverà solo ai vacanzieri, ma sarà d’aiuto per prevedere inondazioni o ondate di calore con un buon anticipo per potersi preparare adeguatamente.

A cura di M.B.

DA “LA REPUBBLICA”

Il Principio di Precauzione per la protezione dell’ambiente in Europa

Il principio di precauzione è citato nell’articolo 191 del trattato sul funzionamento dell’UE e il suo scopo è garantire un alto livello di protezione dell’ambiente, agendo preventivamente in caso di rischio. Il campo in pratica si estende anche alla politica dei consumatori, alla legislazione europea sugli alimenti, alla salute umana, animale e vegetale. Garantisce inoltre un livello appropriato di protezione dell’ambiente e della salute nei negoziati internazionali. Il principio può essere invocato quando un fenomeno può avere effetti potenzialmente pericolosi, individuati tramite valutazione scientifica e obiettiva, se questa valutazione non consente di determinare il rischio con sufficiente certezza, per procedere poi dall’analisi del rischio alla gestione di esso.

A cura di M.B.

DA SITO “EUR-LEX”

Sos biodiversità

L’estinzione delle specie animali causata dal cambiamento climatico a partire da oggi potrebbe riguardare una specie su cinque e addirittura la metà delle specie entro fine secolo, secondo gli scienziati che si sono riuniti presso la Pontificia Accademia delle Scienze per un workshop di tre giorni. Il riscaldamento globale di natura antropica sarebbe la causa di questa temuta ecatombe, ancora più minacciosa dello stesso cambiamento climatico in quanto irreversibile. L’inquinamento dell’acqua e l’utilizzo di fonti fossili per l’energia va sostituito da fonti di energia rinnovabili accompagnate da nuove tecniche agricole e sviluppi urbanistici sostenibili. Altro aspetto che sta a cuore agli scienziati coinvolti nel workshop è l’eradicazione della povertà, in quanto la nostra sopravvivenza dipende dall’adottare principi di giustizia sociale oltre che di sostenibilità ambientale.

A cura di M.B.

DA “LA REPUBBLICA”

Papa Francesco sulla guerra mondiale per l’acqua

Papa Francesco è recentemente intervenuto al convegno organizzato dalla Pontificia Accademia delle Scienze e delle Scienze sociali sul tema del diritto all’acqua, esprimendo il suo timore che la contesa per l’acqua potrebbe portare ad una terza guerra mondiale. Il pensiero del Papa è rivolto in particolare ai milioni di adulti e bambini che non hanno acqua potabile disponibile, coloro ai quali è negato questo diritto che dovrebbe essere universalmente riconosciuto mettendo da parte gli egoismi. Nel “Laudato si”, il pontefice aveva già parlato dell’acqua come principio di tutte le cose ed elemento fondamentale della vita, citando passi della Genesi e del Cantico delle Creature, per sottolineare quanto sia importante per il progredire della nostra società nel complesso. L’acqua dev’essere pura, non contaminata. Non solo dovremmo avere tutti il diritto di usufruirne, ma tutti dovremmo impegnarci a renderla pulita e potabile; gli stati devono fare in modo di attuare una politica responsabile riguardo ad entrambi questi aspetti. Secondo Papa Francesco il rispetto per gli altri esseri umani passa necessariamente attraverso il rispetto della natura e va promossa una “cultura della cura”, ovvero la condivisione responsabile di un bene (in questo caso l’acqua). La “cultura della cura” deve coinvolgere politici, scienziati, imprenditori e gente comune per rendere la nostra “casa” più abitabile, sicura ed equa, senza escludere nessuno.

I temi affrontati nel convegno sono stati molteplici: l’alterazione del ciclo dell’acqua nel pianeta, la contaminazione delle acque, il grave e devastante effetto della deforestazione sull’acqua, la conseguente scarsezza dell’acqua, la crescente difficoltà dei poveri ad avere accesso all’acqua e in particolare all’acqua potabile.

A cura di M.B.

DA “LA REPUBBLICA”