L’AUTO A IDROGENO DEL FUTURO

L’auto a emissioni zero del futuro pare proprio sarà quella a idrogeno: grazie ai 10 miliardi di investimenti, negli ultimi 3 anni le fuel cell hanno fatto un grande salto tecnologico, come spiega il presidente della Fondazione H2U The Hydrogen University, arrivando a pesare come un computer portatile, in confronto ai 400 kg delle batterie. Il pieno, che peserà 5-8 kg, assicurerà un’autonomia di 600-800 km. Anche i costi sono previsti al ribasso, ed entro cinque anni il costo sarà competitivo. A sostegno dell’idrogeno c’è una proposta popolare di legge, appoggiata anche da alcuni parlamentari, sulla transizione energetica green, con testo elaborato dalla Fondazione H2U The Hydrogen University, e prevede un finanziamento di 100 milioni di euro per il Piano nazionale idrogeno che punta ad utilizzare picchi di elettricità resi disponibili dalla crescita delle fonti rinnovabili. Tutto ciò per allineare l’Italia alle scommesse già fatte da altri paesi sulle auto a idrogeno: il Giappone capofila con la Toyota, la Corea al secondo posto con Hyundai e per la UE la Germania, con BMW e Daimler.

DA “LA REPUBBLICA”

A cura di M.B.

SCIOPERO PER IL CLIMA. TUTTI CON GRETA

Greta Thunberg, sedicenne svedese, ha marinato la scuola, o meglio organizzato un vero e proprio sciopero, davanti al Parlamento di Stoccolma per protestare contro l’inerzia del governo di fronte al problema del cambiamento climatico, ed ha innescato un effetto catena: in molte città del mondo è stato indetto il “climatestrike”, comprese diverse città italiane dove ci si è dato appuntamento per far sentire la propria voce su questo tema, senza bandiere di partito.

DA  “LA REPUBBLICA”

A cura di M.B.

IL SATELLITE PRISMA DELL’AGENZIA SPAZIALE ITALIANA

Il prossimo 8 Marzo spiccherà il volo dalla Guyana Francese un satellite tutto italiano per l’osservazione dallo spazio dei fenomeni geologici terrestri, ovvero lo stato delle risorse naturali, la qualità dell’aria e i livelli di inquinamento. Fornirà un’importante contributo all’osservazione delle interazioni tra biosfera, idrosfera e atmosfera, utili alla comprensione del cambiamento climatico e l’effetto su di esso causato dall’azione antropica. La missione è prevista della durata di cinque anni, in cui il satellite fornirà dati preziosi per il supporto alla gestione di rischi naturali e antropici (idrogeologici, vulcanici, indicatori di stress della vegetazione, desertificazione e inquinamento marino e terrestre). Inoltre monitorerà la gestione dello sfruttamento minerario e agricolo. Il team industriale della missione è formato da aziende italiane guidato da OHB Italia e Leonardo SpA, Divisione Sistemi Avionici e Spaziali.

DA “LA STAMPA”

A cura di M.B.

GLI OCEANI SI RISCALDANO SEMPRE PIU’ VELOCEMENTE

La rivista Science rivela, dati alla mano, come di anno in anno, dagli anni ’60 del Novecento, la temperatura dei mari si stia riscaldando ad un ritmo sempre più incalzante. E il 2018 è stato l’anno più caldo di sempre nelle acque del nostro pianeta, le quali sono, ironicamente, il principale freno all’aumento del riscaldamento globale (il 93% dell’energia in eccesso viene assorbito dalle acque). Le acque sono uno specchio meno variabile del global warming rispetto all’atmosfera, dunque più affidabili per studi e previsioni; ma quando la capacità di assorbimento energetico degli oceani inizierà a rallentare, i problemi come tsunami, ondate di calore, uragani e scioglimento dei ghiacci si intensificheranno. I dati esposti da Science provengono da un network internazionale (Argo) di 4000 sensori sparsi in ogni angolo di oceano sul globo a partire dal 2000. Le temperature delle acque hanno subito una vera impennata da mezzo secolo e rischiano di accumulare nei prossimi anni energia termica sei volte maggiore di quella accumulata negli ultimi 60 anni (previsioni più pessimistiche e ahinoi più accurate di quelle contenute nell’accordo di Parigi). Ora sta tutto alle misure che andrebbero prese per limitare questo accumulo, previste nell’accordo, che forse sarebbero sufficienti per centrare l’obiettivo dei due gradi centigradi. Ma il condizionale è d’obbligo anche in questo caso.

DA “LA REPUBBLICA”

A cura di M.B.