Global Risks Report 2016

Il Global Risks Report 2016 del World Economic Forum, individua i rischi più pressanti dell’anno, rischi sempre più interconnessi tra loro, pur essendo molto diversificati (relativi ad ambiente, società, geopolitica e tecnologia). In questo sondaggio 750 esperti hanno valutato 29 diversi rischi globali, esaminando il loro impatto e la probabilità di verificarsi e il risultato è il seguente: le migrazioni su vasta scala sono al primo posto e immediatamente a seguire il cambiamento climatico e soprattutto la mancata programmazione di mitigazione e adattamento ad esso. Il cambiamento climatico ha addirittura un potenziale negativo più alto delle armi di distruzione di massa e degli attacchi informatici, anche perché molti dei rischi che si trovano ai posti successivi in classifica ne sono dirette conseguenze (la crisi delle risorse idriche, gli eventi atmosferici estremi e le grandi catastrofi naturali ad esempio). Le interconnessioni reciproche dei rischi sono date da pochi rischi chiave che innescano una reazione a catena con gli altri e quelli del 2016 sono senza alcun dubbio la profonda instabilità sociale, la disoccupazione e il cambiamento climatico che sta inasprendo le difficoltà legate a migrazioni e sicurezza.

A cura di M.B.

DA “INTERMEDIA CHANNEL”

Come vanno affrontati i temi ambientali

Michele Serra, nella sua rubrica “L’amaca” del giornale La Repubblica, parla dell’importanza di diffondere una consapevolezza nel divulgare tematiche ambientali, in quanto non solo se ne parla davvero troppo poco, ma se ne parla anche in maniera inadeguata. La piaga per le tematiche ambientali non è solo il negazionismo e la tendenza minimizzatrice imperante, che fa apparire l’ambientalista come un seccatore menagramo, ma anche l’allarmismo ingiustificato dei complottisti. Il complottismo, dev’essere chiaro, non ha nulla a che fare con gli allarmi lanciati da autorevoli voci e organizzazioni del mondo della scienza, è solo un modo di creare caos senza alcun fondamento (per fare un esempio coloro che hanno parlato delle vaccinazioni come di una sordida speculazione delle multinazionali), danneggiando soprattutto coloro che in buona fede vogliono contribuire e sostenere la visione di un mondo migliore.

A cura di M.B.

DA “LA REPUBBLICA”