L’Italia si scalda

L’European Data Journalism Network, un consorzio giornalistico, ha raccolto 100 milioni di dati meteorologici dal 1900 al 2017 accertando l’aumento di temperature in Europa e dunque anche Italia di quasi un grado nel XXI secolo rispetto alle medie del secolo precedente. Satelliti, stazioni meteo, boe e sonde aerostatiche sono alcune delle fonti fornite dal European Center for Medium Range Weather Forecasts, che ci permettono uno sguardo sul lungo periodo; i dati però non tengono conto di microclimi ed isole di calore, che fanno sì che le temperature analizzate per le varie città (di cui 54 italiane) debbano essere ritoccate al rialzo di uno o due gradi, ma la tendenza all’aumento della temperatura è il punto innegabile di questi dati.

DA https://lab.gedidigital.it/gnn/ambiente/cambiamento-climatico/

A cura di M.B.

 

Ghiacciai sciolti sul Monviso e caldo anomalo sul Gran Paradiso

“Nimbus”, rivista e sito web della Società Meteorologica italiana, ha registrato i cambiamenti drammatici nel paesaggio di montagna nelle Alpi Marittime: dopo l’estate più calda mai registrata, e nonostante uno degli inverni più nevosi del Terzo Millennio, le superfici glaciali svaniscono a vista d’occhio. Ancora mezzo secolo e le nostre montagne ci offriranno uno spettacolo lunare. Se sul Monviso sono rimasti ormai solo piccolissimi ghiacciai, anche il Gran Paradiso offre uno scenario desolante: il ghiacciaio di Ciardoney, in Val Soana, a lungo monitorato da scienziati del calibro di Luca Mercalli, dal 1972 è regredito di ben 450 m.

DA “LA STAMPA”

A cura di M.B.

Rischio di estinzione per le vespe

Un team di ricercatori dell’University College di Londra ha pubblicato uno studio sul Ecological Entomology, finanziato dalla Commissione europea e il Natural Environment Research Council, che ha appurato come nonostante la funzione fondamentale ricoperta dalle vespe in natura, esse sono poco amate dal pubblico e persino dai ricercatori. Tutto ciò per colpa della nostra scarsa conoscenza del ruolo di questi insetti: come le api, che godono di grande simpatia, impollinano i fiori e tengono lontani gli insetti nocivi per l’uomo e i parassiti. Su un campione di 748 persone da 46 paesi a cui è stato chiesto di definire api, farfalle, mosche e vespe, gli insetti che hanno ricevuto più lodi sono state le api e le farfalle, mentre le vespe risultano all’ultimo posto, superate anche dalle mosche. Anche nella ricerca scientifica risultano impopolari: su 908 pubblicazioni dal 1980 in poi, solo 22 riguardavano le vespe, la stragrande maggioranza riguardava le api. Nonostante la nostra scarsa simpatia per le fastidiose vespe, non addomesticate e graziose come le api, esse hanno un ruolo fondamentale che rischiano di lasciare scoperto se dovessero estinguersi. Le vespe, come le api, sono minacciate nel loro habitat naturale a causa del cambiamento climatico, e capirne l’importanza sociale ed economica non è questione di simpatia ma di sopravvivenza.

DA “LA REPUBBLICA”

A cura di M.B.

Groenlandia: iceberg di quasi 5 km si stacca

Un ghiacciaio grande come Lower Manhattan si è staccato dal ghiacciaio Helheim vicino alla costa orientale della Groenlandia e tutto ciò è stato registrato in time-lapse. Il fenomeno di distaccamento dei ghiacciai che in inglese è detto “ice calving”, è dovuto anche al riscaldamento globale. In tutto il processo di distaccamento è avvenuto in venti minuti, e certamente contribuirà all’innalzamento delle acque, altro effetto del cambiamento climatico.

DA “LA REPUBBLICA”

A cura di M.B.

Harrison Ford paladino dell’ambiente

Il Global Climate Summit di San Francisco ha ospitato in platea uno speaker speciale: l’attore Harrison Ford, noto per la sua interpretazione di Han Solo in Guerre Stellari e Indiana Jones. L’attore 76enne esorta alla protezione della natura contro il cambiamento climatico, chiama tutti a rimboccarsi le maniche per combattere il “mostro”. Harrison Ford aggiunge nel suo discorso una stoccata al presidente Trump, invitando gli elettori a “smetterla di eleggere leader che non credono nella scienza”. Già dal 2013 si batteva per un cambiamento nelle politiche ambientali, sostenendo che ogni dollaro speso per l’ambiente ci tornerà indietro.

DA “LA REPUBBLICA”

A cura di  M.B.