La barriera corallina amazzonica e le trivellazioni

Greenpeace lancia l’allarme contro i progetti di ricerca di compagnie petrolifere che mirerebbero a mettere le mani sulla barriera corallina amazzonica in vista di potenziali trivellazioni.
La barriera corallina è un ecosistema scoperto recentemente tra la Guyana francese e lo stato brasiliano di Maranhão che potrebbe restituirci un quadro importante nell’ambito della biologia marina con potenziali scoperte di nuove specie e costituisce base importante per l’economia dell’area, fondata principalmente sulla pesca. Ancora una volta si lancia così un appello alla difesa della natura e dell’economia tradizionale locale per contrastare le cieche logiche di profitto delle multinazionali che non hanno rispetto per l’ambiente.

A cura di M.B.

DA “LA REPUBBLICA”

Smog e qualità della vita

Si parte in questo articolo dall’allarme lanciato dall’Agenzia europea per l’Ambiente sulle morti premature causate da smog in Europa e la cifra da capogiro è di 476.000 morti all’anno.

Nei giorni in cui i livelli di smog in Italia raggiungono soglie critiche, si deve riflettere sul fatto che una delle variabili più importanti nel valutare la qualità della vita è data dal livello di inquinamento atmosferico, che, sebbene complessivamente stia migliorando in Europa, continua a causare troppe vittime.

A cura di M.B.

DA “LA STAMPA”

Contadino delle Ande trascina in tribunale Rwe

Saul Luciano Lliuya, un contadino peruviano, ha portato alla sbarra del tribunale di Essen il colosso energetico Rwe per il bene del suo piccolo villaggio situato sulle Ande, Huaraz, sovrastato da un grande ghiacciaio che a causa delle temperature in aumento si sta sciogliendo, andando a riempire un lago a monte del villaggio, che, secondo studi dell’università di Austin (Texas), ha superato di 40 volte la sua massima capienza d’acqua e dunque se dovesse tracimare Huaraz sarebbe semplicemente spazzato via insieme ai suoi abitanti. L’obiettivo di Lliuya è quello di ottenere un finanziamento di 17 mila euro dalla compagnia energetica per poter realizzare un sistema di pompaggio in grado di tenere sotto controllo il livello del bacino idrico, in quanto Rwe produce lo 0,4 % delle emissioni di CO nel pianeta, responsabili del riscaldamento globale, ed è il più grande consumatore di lignite (carbone la cui combustione produce più gas serra) in Europa. Non si sa quanto tempo ci vorrà per raggiungere la sentenza e nemmeno se sarà a favore di questo intraprendente contadino e della sua comunità, eppure un passo avanti è stato già fatto, in quanto il tribunale di Essen non ha scoraggiato l’azione legale di Lliuya, che in futuro potrebbe costituire un importante precedente contro i grandi inquinatori.

A cura di M.B.

DA “LA REPUBBLICA”

I laghi del nord in pericolo

Il cambiamento climatico nel Circolo polare artico sta provocando lo scioglimento del permafrost e lo scongelamento che porta ad immense frane di acqua e detriti nella zona dei laghi del Canada. Ciò accade per il cedimento degli argini, come avvenuto a Fort McPherson nel 2015, dove un lago di più di due ettari ha riversato in due ore 30,000 metri cubi di ghiaccio e sedimenti sui due chilometri quadrati della valle circostante ricoperti di foresta e per il prossimo anno si aspetta un evento analogo che potrebbe portare allo svuotamento completo del bacino. Una montagna di fango potrebbe riversarsi fino alla foce del fiume Mackenzie, che sfocia nel Mar Glaciale Artico, sostiene Michael Pisaric, che conduce ricerche a tal proposito presso la Brock University dell’Ontario, e aggiunge che dal 1980 in Canada l’area soggetta a scongelamento del permafrost è più che raddoppiata. In attesa di futuri sviluppi, il governo ha già iniziato ad allertare la popolazione e i turisti, in quanto nel caso citato non ci sono state vittime per il semplice motivo che il lago si trovava in una zona disabitata ed isolata.

A cura di M.B.

DA “IL VENERDI'” DI REPUBBLICA