La siccità nel Lago Maggiore

La carenza di piogge e il caldo hanno fatto sì che il Lago Maggiore inizi a perdere 3 cm al giorno di acqua, ovvero 6 miliardi di litri al giorno. Il livello è poco oltre lo zero idrometrico e tutto ciò si ripercuote sui trasporti da e per le isole in mezzo al lago. I temporali sparsi previsti su Lombardia e Piemonte nei prossimi giorni però non basteranno a riempirlo. Il grido d’allarme è lanciato dall’Associazione nazionale dei consorzi per la tutela dell’ambiente e del territorio, che ha osservato crisi idriche ormai in tutte le regioni del nord, comprese Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia. Ad aggravare la situazione dei laghi c’è anche la cementificazione a ridosso di essi e lo sversamento di rifiuti.

DA “Il Corriere della sera”

A cura di M.B.

Siccità in Arizona

E’ emergenza siccità nello stato americano conosciuto anche per i suoi cavalli selvaggi che corrono da sempre liberi sui pendii delle Grey Mountains; gli splendidi quadrupedi soffrono per la mancanza di risorse idriche e si presentano deboli e disidratati. Non manca solo l’acqua però, manca anche il cibo per la scarsa presenza di vegetazione. Così Glenda e Paul, due abitanti della zona, hanno deciso di allestire un abbeveratoio di fortuna, una grande vasca perché i cavalli potessero bere, e presto, dopo la pubblicazione di una foto su Facebook, la notizia si è diffusa. Grazie a tutto ciò ora molti vicini si sono attrezzati allo stesso modo, e alla porta della coppia si sono presentati numerosi volontari per dare una mano. La stessa associazione no profit Wild Horse Ranch Rescue si è interessata al coordinamento dei volontari. I poveri cavalli sono ridotti a scheletri viventi per mancanza di acqua e cibo, ma grazie al sostegno di molti volontari, stanno ricominciando a recuperare la salute. Solo dopo aver bevuto ininterrottamente per settimane le povere bestie hanno iniziato a reagire agli stimoli e a mangiare.

DA “LA STAMPA”

A cura di M.B.

Groenlandia: si stacca iceberg grande 1/3 di Manhattan

Alcuni scienziati della NY University hanno filmato il momento in cui un iceberg ampio sei km si è staccato da un ghiacciaio in Groelandia. Questo fenomeno, chiamato “calving” è causa dell’aumento del livello dell’acqua. Gli scienziati stanno studiando da una decina d’anni i cambiamenti di temperatura e di livello dell’acqua in Groenlandia, e questo video riassume in 90 secondi l’esito di un processo di distacco partito solo circa un mese fa.

DA “IL CORRIERE DELLA SERA”

A cura di M.B.

Legambiente su cambiamento climatico ed emergenza acqua

Legambiente ha tracciato una mappa del rischio climatico in Italia nel rapporto: “SOS acqua: nubifragi, siccità e ondate di calore. Le città alla sfida del clima”; il cambiamento climatico, ancora considerato un cattivo presagio a fine secolo scorso, è ormai diventato la quotidianità. Il 2016 e il 2017 sono stati gli anni più caldi dal 1880 e le piogge sono aumentate del 21% stagionalmente, mentre tra il 1964 e il 2017 le temperature medie globali si sono alzate di circa 0,18 gradi ogni decennio. Gli effetti di tutto ciò non si osservano solo nei ghiacciai e al Polo Nord, ma anche nelle nostre stesse città, sempre più flagellate da ondate di calore alternate a nubifragi. I fenomeni meteorologici estremi in Italia sono stati 340 in 8 anni, e hanno causato 157 vittime e 45.000 sfollati in 198 comuni. Ma esistono anche realtà virtuose, che adattandosi alle sfide del cambiamento climatico fanno sperare. Il rapporto di Legambiente, presentato a Roma in collaborazione con Unipol, è incentrato principalmente sulla risorsa acqua, che diventa un problema quando manca (causando siccità negli invasi, nei fiumi e nei laghi) e quando ne cade troppa (provoca nubifragi e inondazioni che danneggiano i raccolti in campagna e creano disagi in città). Ma si parla anche di sprechi e di inefficienza delle reti di distribuzione, della difficoltà di raggiungere alcune aree del paese creando difficoltà di accesso all’acqua corrente per una fascia di popolazione, e infine i rischi di autorizzare costruzioni in aree idrogeologiche instabili. Bisogna però dire che nonostante in Italia non esista un vero e proprio programma di contrasto al cambiamento climatico, alcuni comuni si sono attrezzati autonomamente per fare fronte a questa nuova sfida, cercando di diminuire sprechi e perdite (Bologna), riprogettando l’uso di corsi d’acqua, sistemi fognari e aree verdi (Milano) oltre ad impedire costruzioni abusive sulla costa che subiscono allagamenti (Nuoro). Il rapporto di Legambiente aggiunge anche Treviso, Isola Vicentina e la cittadina modenese di Bomporto come comuni virtuosi.

DA “LA REPUBBLICA”

A cura di M.B.