Quasi tutti gli uccelli marini mangeranno plastica nel 2050

Nel 2050, la quasi totalità degli uccelli marini si ciberà di plastica, a causa degli 8 milioni di tonnellate di plastica che gettiamo ogni anno negli oceani. Nel 2015 abbiamo gettato in mare l’equivalente di 900 grattacieli alti come l’Empire State Building. La catena alimentare così viene disturbata da questi elementi tossici, che vengono ingeriti dai pesci che poi mettiamo sulle nostre tavole, completando il ciclo. La plastica soffoca tartarughe e delfini e le microplastiche contenute in detergenti e cosmetici stanno avvelenando le acque del nostro pianeta. Molti paesi, dalla Francia, all’Inghilterra e all’Italia, passando per Canada e alcuni stati africani, si sono mobilitati per proibire shopper in plastica, posate, bicchieri e piatti non compostabili e microplastiche, eppure c’è ancora molto da fare per mitigare questa tragica situazione per il mare, per gli animali e per noi stessi.

DA “LA REPUBBLICA”

A cura di M.B.

Mais OGM: nessun rischio per la salute secondo uno studio italiano

La Scuola Superiore Sant’Anna e l’Università di Pisa hanno collaborato nel mettere a punto una ricerca sulle colture di mais OGM in tutti i continenti del mondo dal 1996 ad oggi, e il risultato, pubblicato su Scientific Reports, sostiene che non vi sia alcun rischio per la salute umana. Il mais OGM sarebbe invece molto resistente ad attacchi di insetti e altre sostanze contaminanti, ed avrebbe una resa migliore di quello tradizionale. Eppure dalle analisi della Coldiretti emerge che gli italiani (in buona compagnia della maggior parte degli europei), sono contrari alle coltivazioni OGM e la quasi totalità della popolazione non mangerebbe mai carne o latticini OGM. Alcuni agricoltori e imprenditori si sono battuti per poter seminare mais OGM (nonostante dal 2015 lo Stato italiano abbia impedito la semina OGM che a livello UE è invece permessa) tra cui Giorgio Fidenato, al quale la Corte Europea ha dato ragione nel contenzioso con lo Stato italiano, in quanto quest’ultimo non poteva impedire la semina di mais OGM se non per comprovati fattori di rischio per la salute umana. I nuovi studi sembrano confermare che non vi siano rischi, eppure Greenpeace commenta i risultati della ricerca tiepidamente: le colture OGM potrebbero comunque essere un danno per la biodiversità ed il made in Italy, perciò sarebbe meglio concentrarsi sulla selezione di specie resilienti dal punto di vista climatico che sugli OGM nell’agricoltura del futuro.

DA “LA REPUBBLICA”

A cura di M.B.

FAIRR: Inevitabile tassa sulla carne contro il cambiamento climatico

La Farm Animal Investment Risk & Return (FAIRR), una rete di investitori con asset per 4000 miliardi di dollari, sostiene che tra 5-10 anni potrebbe essere introdotta una tasse sulla carne, una specie di “sin tax”, una tassa sul vizio, come quella sul tabacco, la CO2 e le bevande zuccherate.

La Germania e la Svezia sono tra i paesi che stanno vagliando l’ipotesi di imporre questa tassa, in quanto gli allevamenti generano il 15% delle emissioni globali di gas serra e il consumo eccessivo di carne mette a repentaglio la salute umana, con conseguenze sui costi sanitari. Inquinamento delle acque e resistenza agli antibiotici sono altri due problemi fondamentali legati agli allevamenti. Il settore zootecnico dunque, secondo FAIRR, ha un impatto tale sulla salute umana e animale, oltre che sull’inquinamento del clima, che andrà presto tassato il consumo di carne.

 

DA “ANSA.IT”

A cura di M.B,

L’autunno nero dei campi in Italia

In occasione dell’11 novembre la Coldiretti presenta un rapporto a proposito dell’annata 2017, che ha visto gelate primaverili seguite da grande siccità estiva ed autunnale che ha portato ad una sofferenza dei raccolti in Italia. Il miele risulta dimezzato (addirittura due barattoli su tre in vendita sono provenienti dall’estero), c’è stato un crollo del 23% del raccolto di mele (con punte del 60% in Trentino), una diminuzione dell’11% dell’olio d’oliva (già provato da anni difficili), mentre i funghi e i tartufi sono pressoché spariti dalle tavole. La vendemmia a sua volta è stata una delle peggiori dal dopoguerra, con un taglio del 26% rispetto allo scorso anno; ma l’Italia su questo fronte riesce ancora a difendersi bene per la grande varietà della produzione. Il clima capriccioso ha provocato danni a produttori e consumatori, che rischiano di vedersi spacciare prodotti stranieri per prodotti italiani e per questo motivo bisogna prestare molta attenzione alle etichette e cercare di acquistare prodotti come miele, olio e vino a chilometro zero.

DA “LA REPUBBLICA”

A cura di M.B.

Save the Children: 6 milioni di bambini morti per fame prima dei 5 anni

Ogni anno nel mondo muoiono sei milioni di bambini sotto i cinque anni per cause prevenibili e curabili, tra cui la malnutrizione, che provoca la metà di questi morti. 155 milioni di bambini sono cronicamente malnutriti e 52 milioni sono in immediato pericolo di vita. Save the Children denuncia la situazione di povertà, fame e disagio causato da conflitti e cambiamenti climatici nei paesi più poveri del globo; per non parlare della carenza di servizi igienici ed istruzione. In 103 paesi a basso e medio reddito sono quasi 700 milioni i bambini in situazione di povertà multidimensionale: le situazioni peggiori si registrano in India, in Etiopia, Sudan e Niger. Nel 2016 65 milioni di persone sono fuggite dalle proprie terre e 122 milioni di bambini soffrono per la fame e i conflitti che colpiscono contemporaneamente. Asia meridionale e Africa sono i luoghi in cui i bambini soffrono maggiormente per la malnutrizione cronica (ne soffre nel mondo un bambino su quattro sotto i 5 anni) e acuta, mentre 41 milioni sono i bambini obesi e in sovrappeso (di cui quattro nei paesi ad alto reddito). La malnutrizione, come fa sapere l’organizzazione umanitaria, è una condanna a vita, perché nonostante si possa sopravvivere ad essa, si è condannati a convivere con danni cognitivi ed esposizione a infezioni poiché il sistema immunitario risulta danneggiato.

Per sensibilizzare al problema della malnutrizione, Save the Children ha organizzato alla Microsoft House di Milano una mostra dedicata a questo tema, con un percorso che consente di immergersi direttamente attraverso suoni, immagini e odori nei paesi dove regna la povertà e i conflitti sono all’ordine del giorno.

DA “LA REPUBBLICA”

A cura di M.B.