Mediterraneo: in un chilometro cubo centinaia di kg di plastica

Il titolo contiene un’affermazione forte, fatta da Marco Faimali, ricercatore Cnr, intervenendo a Lerici (La Spezia) a un convegno organizzato da Sea Shepherd sulla pericolosità delle micro e nanoplastiche nei mari e negli oceani. Ha inoltre aggiunto che la plastica non è un inquinante qualsiasi, perché in grado di assorbire altri inquinanti, fungere da vettore e dunque veicolare tossicità agli organismi che si cibano delle sue micro-particelle triturate. Gli effetti delle microplastiche specialmente sui più piccoli e fondamentali organismi marini come lo zooplancton sono ancora in corso di accertamento. Il nostro mare ha un valore inestimabile per la sua quantità di biodiversità, un valore, come provocatoriamente afferma Faimali, pari alla quarta economia d’Europa, se il Mediterraneo fosse uno stato. Non possiamo permettere che le plastiche lo avvelenino e che avvelenino il nostro futuro, quando in mare ci sarà più plastica che pesci.

DA “LA REPUBBLICA”

A cura di M.B

La contaminazione dell’acqua uccide 700 bimbi al giorno

La Giornata mondiale dell’acqua, che si tiene dal 1992 su proposta dell’ONU, è un momento utile di riflessione sulla preziosa risorsa che col cambiamento climatico sembra diventerà merce rara; infatti nel 2050, se le risorse idriche non verranno distribuite al meglio, almeno 5 milioni di persone dovranno fare i conti con la carenza di acqua per almeno un mese l’anno. Inoltre, nelle aree del terzo mondo, l’acqua spesso è contaminata e ogni giorno veicola malattie anche letali per le popolazioni, andando a colpire le fasce più deboli come i bambini. E’ l’UNICEF a fornire la cifra allarmante di 700 bambini morti ogni giorno per colpa delle condizioni igienico-sanitarie e l’acqua contaminata. Nella fascia d’età sotto i cinque anni è la causa di morte per 1 bimbo su 5, rincara la dose Save the Children. Dissenteria, poliomielite, colera e tifo sono solo alcune delle malattie che possono avere risvolti letali.

In Italia invece, il settore di imbottigliamento dell’acqua frutta miliardi alle aziende private ogni anno, con un giro d’affari di 10 miliardi all’anno di cui solo lo 0,6% ritorna allo stato e in particolare alle regioni che mettono a disposizione le loro fonti. Legambiente e Altreconomia hanno calcolato che i canoni di concessione pagati dalle aziende non superano i 2 millesimi di euro al litro; si propone dunque un canone fisso nazionale più equo, ovvero 2 centesimi al litro, che permetterebbero alle regioni di incrementare gli introiti di 200 milioni di euro all’anno, che andranno utilizzati per favorire la tutela dell’acqua potabile e il buon funzionamento della rete idrica.

DA “LA REPUBBLICA”

A cura di M.B.

Pacifico: l’enorme isola di plastica 3 volte la Francia

La fondazione olandese Ocean Cleanup, ha verificato che l’isola di spazzatura nel Pacifico si sta ulteriormente espandendo; navi e aerei che l’hanno percorsa in lungo e in largo hanno contato ben 80.000 tonnellate di frammenti, un’area 3 volte la superficie della Francia. Purtroppo questa cifra è ben 16 volte più alta di quella che era stata stimata; l’isola ha l’aspetto di una densa zuppa e si trova tra le famose spiagge delle Hawaii e della California. Ci sono per la precisione 1,23 kg di spazzatura per metro quadrato (dati 2015) e il 99,9% di essa è costituita da plastica, di cui il 94% microplastiche, che sappiamo essere le più dannose per l’ecosistema marino. Le 18 navi della Ocean Cleanup sono solo riuscite ad eliminare una parte della superficie dagli oggetti, ma quelli restanti e le microplastiche in particolare, verranno nel tempo ingerite dai pesci e ri-immesse nella catena alimentare, con esiti finora non del tutto prevedibili.

DA “LA REPUBBLICA”

A cura di M.B.

L’inquinamento provoca malattie e modifica il DNA

Un complesso studio canadese apparso su Nature Communication, ci rivela una realtà sconcertante sull’inquinamento: sapevamo già che quest’ultimo causasse malattie ma non sapevamo che potesse cambiare il nostro DNA. A quanto pare la nostra stessa discendenza genetica sarebbe meno importante dell’ambiente in cui viviamo per ciò che riguarda la nostra salute, conta più dove si vive e cosa si respira che non la storia genetica dei propri avi. Genetica e ambiente interagiscono in un puzzle complesso di fattori, come rivela lo studio: l’incidenza di asma e malattie cardiorespiratorie in un campione di canadesi con la medesima discendenza genetica, si trova maggiormente nelle persone che abitavano in centri metropolitani molto inquinati. Il particolato fine inoltre, secondo studi europei, è estremamente dannoso anche se presente in concentrazioni minori rispetto alla soglia stabilita dalla legge.

 

DA  “LA REPUBBLICA”

A cura di M.B.

I vantaggi della E-mobility

La rinuncia a petrolio e derivati nel settore dei trasporti potrebbe migliorare significativamente la qualità della vita in Europa, secondo uno studio della European Climate Foundation, intitolato”Fuelling Europe’s Future: How the transition from oil strengthens the economy”. I vantaggi spaziano dalla diminuzione dell’inquinamento (puntando a meno 88% di emissioni dovute alle auto entro il 2050) e conseguentemente delle morti ad esso correlate direttamente o indirettamente (ci sarebbe un calo di 500.000 unità l’anno) e una crescita dell’occupazione con la creazione di circa 200.000 posti di lavoro nel 2030. Inoltre la bolletta energetica dell’Europa sarebbe tagliata di circa 50 miliardi di euro. Tuttavia, per realizzare questi obiettivi, sono necessari forti investimenti nelle infrastrutture, in particolare le stazioni di ricarica dei veicoli elettrici (23 miliardi entro il 2030).

DA “LA REPUBBLICA”

A cura di M.B.