Allarme siccità: 11 laghi a rischio

A causa di alte temperature e scarse precipitazioni, molti laghi sono a rischio: il Lago di Bracciano, Maggiore (meno 5,4 cm sotto l’altezza idrometrica media), d’Iseo (con riempimento del 56,4%), di Vico, di Garda (la situazione peggiore con riempimento solo del 35%), Trasimeno e di Como (57,6%), solo per citarne alcuni. La loro secchezza è data però anche da eccessiva captazione e sovrasfruttamento, e tutto ciò ce lo comunica Legambiente, nell’ambito della campagna “Goletta dei laghi”, il cui report finale, “Laghi a rischio”, ne comprende tra nord e centro Italia ben 14. C’è anche il problema della cattiva depurazione, riscontrato a partire dal 2006 e che non ha mai cessato di essere un problema, tanto che alcuni laghi subiscono un inquinamento cronico per la presenza di scarichi abusivi. Legambiente chiede che le situazioni in questione vengano esaminate, poiché in esse si configurerebbero i presupposti per l’ecoreato, punibile dal 2015 con la legge 68.

A cura di M.B.

DA SITO “www.libero.it”

La grande sete del Lago di Bracciano

La situazione del lago di Bracciano è critica: l’allarme arriva dai comuni rivieraschi e dalle associazioni ambientaliste, che hanno osservato un inesorabile abbassamento del livello del lago al di sotto dello zero idrometrico e la formazione addirittura di secche. La Regione Lazio ha per questo motivo disposto il divieto di captazione dal 28 luglio. La situazione non è migliore per altri laghi in Italia; due piaghe messe in risalto, oltre alla siccità, sono la presenza di batteri derivanti da scarichi fognari non depurati ( il 50% dei campioni analizzati provenienti da foci, piccoli canali e torrenti nei pressi dei laghi sono risultati fuori norma) e la presenza di rifiuti, tra cui plastica (tra cui le famigerate microplastiche), carta, vetro e metallo. Tutto ciò deriva da un’incuria diffusa e cattiva gestione a monte che va combattuta per poter preservare l’ecosistema dei laghi.

A cura di M.B.

DA “LA REPUBLICA”

Siccità: 10 regioni chiedono lo stato di emergenza e aiuti alle aziende

Secondo Coldiretti, 2/3 dell’Italia e delle coltivazioni sono a secco a causa della mancanza di precipitazioni e di approvvigionamento idrico (il bacino del Garda è pieno solo per 1/3) con danni per 2 miliardi. Almeno 10 amministrazioni regionali hanno condotto verifiche per richiedere lo stato di calamità al Ministero delle Politiche Agricole, per attingere al Fondo di solidarietà nazionale. Se lo stato di emergenza fosse confermato, le aziende vedrebbero la sospensione del pagamento del mutuo e dei contributi e l’accesso a un fondo per ristoro danni.

A cura di M.B.

DA “LA REPUBBLICA”

L’emergenza idrica a Roma

A Roma 1,5 milioni di cittadini rischiano di ricevere l’acqua dai loro rubinetti a singhiozzo; infatti il governatore del Lazio Zingaretti ha lanciato l’allarme sulla catastrofe ambientale che si sta consumando sul lago di Bracciano, il cui livello è diminuito drasticamente. In un rimpallo di responsabilità dialogano Acea, Zingaretti e Raggi, ma i romani rischiano seriamente, entro pochi giorni, di vedersi razionare l’acqua.

A cura di M.B.

DA “LA STAMPA”

Heatwave Hazard Index

Il Cnr, con la collaborazione di un gruppo di strutture di ricerca fiorentine, ha elaborato un sistema chiamato Heat Wave Hazard Index, che analizza contemporaneamente tutte le voci specifiche dell’impatto delle ondate di calore: la durata in giorni e le singole ondate a partire dalla prima registrata. Il risultato delle prime analisi sul periodo 1998-2015 indica chiaramente che nel 60% delle capitali europee le ondate di calore sono aumentate (in alcuni casi raddoppiate e altri triplicate) in durata e intensità rispetto al ventennio precedente. A Roma l’indice è raddoppiato e si è passati dal 5 al 13% della frequenza dei giorni di ondate. Se non si prenderanno contromisure attraverso politiche contro i gas serra e l’impermeabilizzazione del suolo, per l’aumento delle aree verdi e cool-roof in materiali riflettenti, si andrà in contro a sempre più morti a causa del calore (70,000 in più calcolati in Europa nell’estate 2003).

A cura di M.B.

DA “www.rainews.it