USA: maltempo nel Massachussets e a Boston

Il maltempo sulla East Coast americana ha portato piogge torrenziali e raffiche di vento. Nel Massachussets alcuni abitanti della costa sono stati evacuati a causa di onde altissime che si sono abbattute sulle case, mentre a Boston l’area di Seaport è stata allagata dalle acque del mare, costringendo molti guidatori a “guadare” veri e propri fiumi nell’area portuale. Migliaia di voli sono stati cancellati da tutti gli aeroporti principali della costa est.

DA “LA REPUBBLICA”

A cura di M.B.

Misurazioni satellitari: il mare s’innalza più del previsto

Uno studio effettuato dall’Università del Colorado in collaborazione con la NOAA, la NASA e l’Università della Florida, pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America, ha rivelato che tra il 2005 e il 2100 il livello dei mari potrebbe aumentare di ben 65 cm. I dati sono stati raccolti attraverso l’analisi degli altimetri, collocati su quattro satelliti artificiali a partire dal 1992. La misurazione del livello del mare attraverso gli altimetri è considerata scientificamente più precisa rispetto a quella fornita dai mareografi, che si basano sui dati delle maree in corrispondenza delle coste (dunque non considerano il livello del mare al largo e i dati delle maree hanno ampio margine di errore). Lo scioglimento dei ghiacci sta portando ad una forte accelerazione del ritmo annuale di crescita del livello delle acque e se il mare in 25 anni si è innalzato al ritmo di 3 mm l’anno, non è detto che fra qualche anno il ritmo non divenga più sostenuto (passando dunque dalla previsione di 30 cm a molto più di 60 cm entro fine secolo). Ammettendo che i dati fossero corretti, probabilmente verso la fine del secolo molte città costiere rischieranno di finire sommerse.

DA “IL CORRIERE DELLA SERA”

A cura di M.B.

Quasi tutti gli uccelli marini mangeranno plastica nel 2050

Nel 2050, la quasi totalità degli uccelli marini si ciberà di plastica, a causa degli 8 milioni di tonnellate di plastica che gettiamo ogni anno negli oceani. Nel 2015 abbiamo gettato in mare l’equivalente di 900 grattacieli alti come l’Empire State Building. La catena alimentare così viene disturbata da questi elementi tossici, che vengono ingeriti dai pesci che poi mettiamo sulle nostre tavole, completando il ciclo. La plastica soffoca tartarughe e delfini e le microplastiche contenute in detergenti e cosmetici stanno avvelenando le acque del nostro pianeta. Molti paesi, dalla Francia, all’Inghilterra e all’Italia, passando per Canada e alcuni stati africani, si sono mobilitati per proibire shopper in plastica, posate, bicchieri e piatti non compostabili e microplastiche, eppure c’è ancora molto da fare per mitigare questa tragica situazione per il mare, per gli animali e per noi stessi.

DA “LA REPUBBLICA”

A cura di M.B.

Legge di bilancio 2017: stop alle microplastiche nei cosmetici e ai cotton fioc non biodegradabili

La legislatura volge al termine, ma nella legge di bilancio che riceverà l’ok a fine settimana spuntano degli emendamenti che riguardano l’ambiente, in particolare il divieto di mettere in commercio cosmetici contenenti microplastiche e cotton fioc con supporti non biodegradabili a partire dal 2019.

Presto partirà anche una campagna per sensibilizzare alla non dispersione in acqua di plastiche e cotton fioc, che troppo spesso vengono incoscientemente buttati nello scarico del wc. Così facendo si contribuisce all’inquinamento delle acque dei nostri mari, sature di plastica. Un sondaggio di Legambiente ha riscontrato che ben il 91% dei rifiuti trovati in 46 spiagge italiane è costituito da cotton fioc. Il nuovo emendamento è un passo in avanti verso il rispetto dell’ambiente e in questo l’Italia ha dato dimostrazione concreta di sensibilità verso il problema “marine litter”, ovvero dei rifiuti nei mari.

 

DA “ANSA.IT”

A cura di M.B.

Il livello del mare: innalzamento di 189 cm entro il 2100

Il livello dei mari si potrebbe innalzare a ritmi spaventosi, minacciando le popolazioni che vivono sulla costa: si potrebbe arrivare ad un innalzamento di 189 cm entro il 2100. I coralli fossili della costa texana ci parlano di un momento in cui, alla fine dell’ultima glaciazione, il livello del mare si innalzò e per sopravvivere, gli organismi della barriera corallina dovettero spostarsi verso terra per rimanere in acque poco profonde, formando così delle terrazze. La formazione di queste terrazze testimonierebbe il fatto che l’innalzamento sia avvenuto in maniera repentina, non graduale, dell’ordine di alcuni metri nel giro di decenni e non di secoli, sostengono gli studiosi della Rice University di Houston. Il collasso dei ghiacci dell’Antartide potrebbe velocizzare questo processo, come avvenne proprio 12.000 anni fa alla fine della glaciazione, e testimone ne è la frattura del Pine Island Glacier e il ghiacciaio Thwaites, che oggi sono di nuovo in forte ritirata. Le emissioni nocive causate dall’attività umana stanno inoltre portando ad un riscaldamento degli oceani anomalo, che non fa parte di una “normale” fluttuazione climatica, ma di uno sconvolgimento vero e proprio, che vedrebbe l’aumento di 190 cm del livello del mare. Purtroppo le stime vengono costantemente ritoccate in rialzo, e ciò vuol dire che siamo in grave ritardo sulle politiche di contenimento della temperatura entro i 2 gradi.

DA “LA REPUBBLICA”

A cura di M.B.