L’innalzamento dei mari? Per i repubblicani americani e’ colpa della caduta dei massi

Il livello del dibattito sul cambiamento climatico in America si sta abbassando sempre di più: ad un’audizione davanti alla commissione Spazio, scienza e tecnologia del Congresso, un ricercatore, Phil Duffy, si è sentito rivolgere la seguente affermazione da parte di Mo Brooks, un parlamentare repubblicano: l’innalzamento del livello dei mari non sarebbe dovuto al surriscaldamento che causa lo scioglimento dei ghiacci, bensì alle pietre trasportate dai fiumi e dall’erosione delle scogliere. Secondo il pensiero a dir poco assurdo del parlamentare, i sassi obbligherebbero le acque a risalire, causando l’innalzamento documentato negli ultimi decenni. Il ricercatore ha educatamente cercato di spiegare al parlamentare come scientificamente tutto ciò non possa incidere nell’arco di pochi decenni. Purtroppo il suo interlocutore pare non abbia recepito, e abbia continuato imperterrito ad esporre le ragioni del negazionismo climatico non con dati scientifici ma attraverso aneddoti improbabili e opinioni personali discutibili.

DA “LA REPUBBLICA”

A cura di M.B.

NASA: Addio monitoraggio gas serra. Trump taglia i fondi

Il Carbon Monitoring System voluto da Barack Obama è stato smantellato, come la maggior parte delle sue politiche ambientali, da Trump. Il settimanale Science rivela che i 10 milioni di dollari l’anno destinati alla NASA per le attività di monitoraggio dei gas serra per restare nei limiti dell’Accordo di Parigi, saranno ora destinati altrove. L’amministrazione Trump ha furbescamente aggirato il problema di discutere il taglio dei fondi (aveva precedentemente negato di voler tagliare il Carbon Monitoring System), semplicemente “dimenticandosi” di aggiungere la voce del monitoraggio dei gas serra alla lista dei programmi da finanziare della NASA nel testo di legge della nuova riforma fiscale.

DA “LA REPUBBLICA”

A cura di M.B.

 

Emissioni inquinanti: 18 stati USA fanno causa a Trump

Ben 18 stati americani, capitanati dalla California e dalla corte di appello del District of Columbia, hanno fatto causa all’amministrazione Trump a causa dell’allentamento dei vincoli sulle emissioni di auto e camion da parte dell’Agenzia per l’ambiente (Epa). I cittadini di questi stati temono anche che l’Epa possa cancellare la norma introdotta dall’amministrazione Obama per cui ogni stato poteva decidere il proprio limite di emissione di gas serra. La California in particolare ha dichiarato guerra a Scott Pruitt, controverso dirigente dell’Epa, noto per le sue posizioni negazioniste sul cambiamento climatico.

DA www.ansa.it

A cura di M.B.

Il boom del fotovoltaico in Cina

La velocità con cui procede il boom del fotovoltaico in Cina sorprende persino gli analisti, con un 22% in più di potenza solare installata nel primo trimestre del 2018 rispetto al primo trimestre del 2017 con un totale di 9,5 GW, di cui solo 1,97 dai grandi impianti e ben 7,68 da impianti di piccola taglia. I piccoli produttori quindi sono sempre più incentivati in Cina a vendere la loro elettricità e metterla in rete, e a crescita per questo particolare segmento rispetto al 2017 è del 217%.

DA “LA REPUBBLICA”

A cura di M.B.

Addio a investimenti su combustibili fossili per Caritas International

Nel corso della Giornata internazionale della Terra, 35 istituzioni cattoliche tra cui la Caritas International hanno annunciato uno stop definitivo agli investimenti sui combustibili fossili a favore di nuovi investimenti sulle energie pulite. La Caritas è un’istituzione molto potente della Città del Vaticano, in grado anche di condizionare le future decisioni su tali investimenti da parte della stessa Banca Vaticana, lo IOR. Molte banche, cattoliche e non, società e fondi internazionali hanno da tempo scelto la strada dell’investimento nelle fonti rinnovabili, essendo queste ultime il futuro per la sopravvivenza sul nostro pianeta. La sensibilità sul tema del riscaldamento globale si sta diffondendo ampiamente nel mondo cattolico grazie all’enciclica Laudato Si e alle numerose esternazioni su questo tema nei discorsi di Papa Francesco; sempre più fondazioni cattoliche disinvestono nei combustibili fossili per rispondere concretamente agli appelli del pontefice, dagli USA alla Francia, dalla Germania all’Italia. Per ora sono piccole somme nel mare grande della finanza mondiale, ma cariche di significato e speranza.

DA “LA REPUBBLICA”

A cura di M.B.