Il cambiamento climatico ci farà ammalare

Le attuali criticità ambientali, se non gestite in breve tempo, potrebbero portare a problemi di salute per milioni di persone: l’inquinamento dell’aria, del suolo e dell’acqua oltre alle ondate di calore potrebbe causare epidemie e mancanza delle risorse di sussistenza basilari. La nostra salute fisica e mentale dipende dall’integrità degli ecosistemi sulla terra, attualmente minacciati dall’azione umana. La qualità della vita, se non si affronta presto con misure incisive il cambiamento climatico, verrà profondamente intaccata, specialmente quella delle categorie fragili. Tutto ciò è stato affermato con forza dall’ISS in un recente summit internazionale di medici, biologi ed epidemiologi svoltosi a Roma, dal quale scaturirà un documento in cui si parlerà non solo degli effetti del surriscaldamento sugli ecosistemi ma anche sulla salute umana.

DA “LA REPUBBLICA”

A cura di M.B.

COP24: Il mondo è fuori rotta

Queste sono le parole al summit di Cop24 a Katowice (Polonia), pronunciate dal Segretario delle Nazioni Unite Gutierres, il quale sostiene che nonostante il mondo stia già assistendo ad eventi devastanti causati dal cambiamento climatico, ancora non si fa abbastanza per contrastarlo. Le misure sulle rinnovabili, l’abbandono del carbone fossile e la lotta all’inquinamento causato da industria ed agricoltura sono ancora insufficienti. I 184 paesi riuniti a Katowice discuteranno fino a metà mese quali ulteriori misure sarà opportuno prendere per contenere l’aumento della temperatura, che ormai ha superato un grado rispetto all’era industriale. Solo mezzo grado in più potrebbe causare enormi squilibri: ondate di calore mortali molto frequenti in alcuni paesi, milioni di persone soggette a siccità e carestie, allagamento delle coste con l’innalzamento dei mari, per non parlare dell’estinzione di numerose specie.

DA “LA REPUBBLICA”

A cura di M.B.

Tra due generazioni per il pianeta non ci sarà nulla da fare

L’ISS ha sottolineato nel recente simposio internazionale sulla salute e il cambiamento climatico tenutosi a Roma, il fatto che tra 20 anni, ovvero due generazioni, gli effetti sulla salute umana del cambiamento climatico saranno devastanti e bisogna agire subito con le contromisure perché i nostri nipoti rischiano di non poter vivere all’aria aperta la maggior parte dell’anno a causa delle ondate di calore. Dall’incontro scaturirà una “Carta di Roma” in cui si affronteranno tutte le tematiche che riguardano il rapporto tra salute e clima.

DA www.tgcom24

A cura di M.B.

Incendi in USA: situazione sempre più grave

Un rapporto (il National Climate Assessment) recentemente stilato da scienziati di ben 13 agenzie federali ha calcolato che il costo dell’ultima catastrofe climatica in USA potrebbe essere calcolata nell’ordine dei centinaia di migliaia di dollari, ovvero fino al 10% del PIL americano, il doppio delle perdite della crisi nel 2008. Il riscaldamento sta portando gli USA a situazioni critiche, specialmente nella costa occidentale. Il rapporto, uscito mentre l’America festeggiava il Thanksgiving e il Black Friday, ci mette in guardia sul fatto che il riscaldamento globale, se non arginato da interventi immediati, potrebbe costare centinaia di miliardi e perdite di vite umane; 181 e 32 miliardi di dollari sono le cifre necessarie per arginare gli effetti dell’innalzamento del livello del mare e per mettere in sicurezza le infrastrutture (rispettivamente). Si sa inoltre che più il tempo passa, più denaro occorrerà per risolvere problemi già in atto. I commerci ne risentirebbero certamente, oltre alla sicurezza e la salute dei cittadini: gli USA sembrano però, con l’amministrazione Trump (il quale, recatosi sul luogo degli incendi, suggerisce che la soluzione sarebbe “tenere pulito” e “rastrellare” le foreste come in Finlandia), aver voltato le spalle al problema, uscendo dall’accordo di Parigi. Se tuttavia non si lavorerà a ridurre le emissioni nell’ottica di una politica di mitigazione, vi sarà un effetto cascata negativo su tutta l’economia del paese, impedendone la crescita nei prossimi anni, avvertono gli esperti nel documento.

DA “LA REPUBBLICA”

A cura di M.B.

ONU: nuovo picco di gas effetto serra

L’Onu lancia nuovamente un appello ai governi a livello mondiale per ridurre le emissioni di anidride carbonica, metano e protossido di azoto, che secondo la WMO avrebbero raggiunto un nuovo picco, attestandosi ben oltre i livelli preindustriali, senza alcun segno di inversione di tendenza (sempre crescente). Gli scienziati avvertono che il tempo per agire per scongiurare catastrofi irreversibili è quasi esaurito.

DA “LA REPUBBLICA”

A cura di M.B.