Contadino delle Ande trascina in tribunale Rwe

Saul Luciano Lliuya, un contadino peruviano, ha portato alla sbarra del tribunale di Essen il colosso energetico Rwe per il bene del suo piccolo villaggio situato sulle Ande, Huaraz, sovrastato da un grande ghiacciaio che a causa delle temperature in aumento si sta sciogliendo, andando a riempire un lago a monte del villaggio, che, secondo studi dell’università di Austin (Texas), ha superato di 40 volte la sua massima capienza d’acqua e dunque se dovesse tracimare Huaraz sarebbe semplicemente spazzato via insieme ai suoi abitanti. L’obiettivo di Lliuya è quello di ottenere un finanziamento di 17 mila euro dalla compagnia energetica per poter realizzare un sistema di pompaggio in grado di tenere sotto controllo il livello del bacino idrico, in quanto Rwe produce lo 0,4 % delle emissioni di CO nel pianeta, responsabili del riscaldamento globale, ed è il più grande consumatore di lignite (carbone la cui combustione produce più gas serra) in Europa. Non si sa quanto tempo ci vorrà per raggiungere la sentenza e nemmeno se sarà a favore di questo intraprendente contadino e della sua comunità, eppure un passo avanti è stato già fatto, in quanto il tribunale di Essen non ha scoraggiato l’azione legale di Lliuya, che in futuro potrebbe costituire un importante precedente contro i grandi inquinatori.

A cura di M.B.

DA “LA REPUBBLICA”

I laghi del nord in pericolo

Il cambiamento climatico nel Circolo polare artico sta provocando lo scioglimento del permafrost e lo scongelamento che porta ad immense frane di acqua e detriti nella zona dei laghi del Canada. Ciò accade per il cedimento degli argini, come avvenuto a Fort McPherson nel 2015, dove un lago di più di due ettari ha riversato in due ore 30,000 metri cubi di ghiaccio e sedimenti sui due chilometri quadrati della valle circostante ricoperti di foresta e per il prossimo anno si aspetta un evento analogo che potrebbe portare allo svuotamento completo del bacino. Una montagna di fango potrebbe riversarsi fino alla foce del fiume Mackenzie, che sfocia nel Mar Glaciale Artico, sostiene Michael Pisaric, che conduce ricerche a tal proposito presso la Brock University dell’Ontario, e aggiunge che dal 1980 in Canada l’area soggetta a scongelamento del permafrost è più che raddoppiata. In attesa di futuri sviluppi, il governo ha già iniziato ad allertare la popolazione e i turisti, in quanto nel caso citato non ci sono state vittime per il semplice motivo che il lago si trovava in una zona disabitata ed isolata.

A cura di M.B.

DA “IL VENERDI'” DI REPUBBLICA

Italia troppo fragile di fronte al cambiamento climatico

In Italia il cambiamento climatico si fa sentire sempre di più attraverso picchi di polveri sottili in città (che provocano sensibili aumenti di malattie respiratorie e allergie), alternati a periodi di piovosità intensa e alluvioni, che a causa della speculazione edilizia e dunque della cementificazione selvaggia causano danni seri in città e campagna a danno di persone, animali ed edifici e portano con sé esondazioni e frane. Legambiente, in collaborazione col Ministero dell’Ambiente, ha redatto un dossier intitolato “Le città italiane alla sfida del clima”, una ricerca con l’obiettivo di individuare criticità sul territorio e aree a rischio per creare un piano di prevenzione. Dalla ricerca è emerso che dal 2010 si sono registrate ben 204 emergenze tra terremoti, frane, esondazioni e alluvioni, e colpisce sia l’intensità che la frequenza di questi fenomeni, con danni enormi. I comuni colpiti sono stati ben 101 in questo lasso temporale e vi è anche un’emergenza sanitaria non indifferente, in quanto solo le inondazioni, per esempio, hanno causato 140 morti e l’evacuazione di oltre 32.000 cittadini. Le fatalità però sono sempre più spesso causate dalla canicola estiva, che, abbinata ad alti tassi d’umidità, è un pericolo per gli anziani e le persone più deboli. Nel dossier emerge inoltre che otto comuni su dieci, popolati da quasi sei milioni di persone, insistono in aree a rischio di dissesto idrogeologico, portando l’Italia a spendere tra il 1944 e il 2012, 61,5 miliardi di euro solo per i danni e il conteggio delle vittime delle catastrofi naturali a più di 5000 dal 1950 in poi. Legambiente dunque sottolinea l’importanza della prevenzione, della messa in sicurezza delle città attraverso interventi innovativi per aumentare la resilienza di persone e soprattutto di edifici, individuando le zone a maggior rischio, anche se un nodo rimane per quel che riguarda i fondi.

A cura di M.B.

DA “LA STAMPA”

L’Agosto più caldo degli ultimi 136 anni

L’agosto del 2016 è stato il più caldo negli ultimi 136 anni, ovvero da quando si registrano le temperature terrestri; il termometro globale ha registrato 0,16 gradi centigradi in più rispetto all’agosto 2014, cui apparteneva il record precedente e 0,98 gradi in più rispetto alla media. Come sottolinea Gavin Schmidt del Goddard Institute for Space Studies della Nasa, sono gli effetti a lungo termine che c’interessano per comprendere i cambiamenti climatici in atto. Ad agosto sono saliti a 11 i mesi consecutivi in cui si è registrato un record di temperature, in una sequenza iniziata ad ottobre 2015. Il 2016 sarà a sua volta un anno da primato di caldo.

A cura di M.B.

DA “LA REPUBBLICA”