I gas climalteranti

I gas climalteranti (GHG ovvero GreenHouse Gases) sono i principali responsabili dell’effetto serra e comprendono, oltre alla famigerata anidride carbonica prodotta dall’impiego dei combustibili fossili, anche il metano, prodotto da allevamenti di animali, discariche di rifiuti e coltivazioni di riso, protossido di azoto, idrofluorocarburi, perfluorocarburi e infine esafluoruro di zolfo, tutti prodotti di industrie chimiche e manifatturiere. Se si parla solo di CO, la concentrazione di essa nell’atmosfera è pari a 390 ppm, con ritmo di crescita di 2,5 ppm annue, ma contando anche la presenza di gas serra, si sale a 430 ppm; la soglia per poter limitare l’incremento di temperatura sotto i 2° è di 450 ppm, dunque ci stiamo avvicinando ad essa pericolosamente.

A cura di M.B.

DA “RETECLIMA”

Emergenza suolo in Italia

La situazione del suolo in Italia è critica, come appare dalla ricerca ambientale Ispra e dagli studi del Cnr, infatti si perdono 7 mq al secondo per colpa della cementificazione. Gli studiosi stimano a livello nazionale una perdita del 20 % dell’area costiera, comprese aree protette e zone a rischio idrogeologico, oltre ad aree fertili che hanno la funzione di assorbimento delle piogge (dunque contenimento di alluvioni) e di stoccaggio di CO. L’impermeabilizzazione del territorio risulta così un danno diretto per la popolazione, che rischia alluvioni e respira aria sempre più inquinata.

In un’ottica di sviluppo sostenibile, afferma la curatrice della ricerca già nominata e disponibile in ebook, Letizia Cremonini, la valutazione economica non dovrebbe occuparsi solo di costi in termini di perdite e guadagni, ma anche in termini di costi ambientali e sociali, infatti la conservazione delle risorse naturali è prerequisito per lo stesso sviluppo economico.

A cura di M.B.

DA “LA REPUBBLICA”

Nuovo record di gas serra

Gli scienziati dell’ Organizzazione metereologica mondiale (Omm) di Ginevra hanno constatato come la concentrazione di CO abbia raggiunto le 397,7 parti per milione, ovvero un nuovo record negativo del 2014. Anidride carbonica, metano e protossido di azoto impiegati in varie attività industriali, agricole e domestiche continuano ad essere protagonisti di record negativi che si susseguono a danno della salute umana, del pianeta e delle future generazioni, che erediteranno una terra pericolosa ed inospitale, a meno che non si riducano sensibilmente le emissioni, come sottolinea il Segretario generale Omm Michel Jarraud. Quest’ultimo ha definito il CO una “minaccia invisibile” la quale sta portando ad un effetto a catena dall’innalzamento delle temperature (nel 2015 per la prima volta si è registrato l’innalzamento di 1° C al di sopra dei livelli pre-industriali) ad eventi metereologici estremi fino all’acidificazione e innalzamento delle acque e l’amplificazione tra i crescenti livelli di CO e vapore acqueo.

A cura di M.B.

DA “LA REPUBBLICA”

Lo scioglimento dei ghiacciai italiani

Presentato da Globe Italia l’aggiornamento stilato dall’università di Milano. Dal 1981 persi duemila miliardi di litri di riserve di acqua nelle Alpi centrali, l’equivalente di 800.000 piscine olimpiche o quattro volte il lago Trasimeno. In 50 anni la superficie si è ridotta di un terzo.

A cura di M.B.

DA “LA REPUBBLICA”

Temperature nel Golfo Persico

Gli scienziati statunitensi Jeremy S. Pal e Elfatih A.B. Eltahir, rispettivamente della Loyola Marymount University e dell’ Istituto di Tecnologia del Massachussets, sulla rivista “Nature Climate Change”, hanno lanciato l’allarme sull’innalzamento della temperatura nel Golfo Persico, che nel 2100 potrebbe raggiungere in alcune aree i 77° C. Gli effetti di un tale cambiamento, con picchi di calore e umidità molto frequenti, colpirebbero duramente quella parte della popolazione non abbastanza abbiente da permettersi un impianto di condizionamento nelle proprie abitazioni e coloro che lavorano nei settori dell’edilizia e dell’agricoltura all’aperto.

Il pericolo riguarda invece tutta la popolazione musulmana quando si parla del consueto pellegrinaggio alla Mecca compiuto dai fedeli, i quali potrebbero subire gravi conseguenze sulla salute viaggiando in condizioni estreme. L’unica soluzione è la riduzione dell’emissione dei gas serra, che di questo passo faranno incrementare la temperatura di 4-5° C a livello globale.

Allegati all’articolo altri dati sconvolgenti a livello globale: l’espansione verso sud del deserto del Sudan (aumentato di 100 km in 40 anni) , la graduale scomparsa del lago d’Aral a causa dell’evaporazione, lo scioglimento del ghiaccio artico del 40 % tra 1995 e 2015 e infine l’innalzamento dei mari con riferimento al ghiaccio della Groenlandia, che se si sciogliesse interamente farebbe innalzare il livello oceanico a 7,4 metri.

A cura di M.B.

DA “LA REPUBBLICA”