Seconda natura

Seconda natura

Scienza del cervello e conoscenza umana

Di Gerard M. Edelman

Edito da Raffaello Cortina Editore

Presentazione

Ognuno di noi crede di sapere cosa sia la coscienza: “Ciò che ci abbandona la sera quando ci addormentiamo e che ricompare il mattino al risveglio”. Ma appena cerchiamo di darne una caratterizzazione scientifica, sorgono dubbi e difficoltà. Non è convinzione comune che la scienza miri a eliminare tutto ciò che è soggettivo dalla propria spiegazione del mondo? Che succede allora se è proprio la soggettività la sua materia? Dobbiamo concludere che sia compito impossibile spiegare questa “seconda natura” che per noi è forse più preziosa della natura governata dalle leggi della fisica? Edelman (Nobel nel 1972 per i suoi studi sulla struttura degli anticorpi) non è così pessimista e non si rassegna a una drastica separazione tra le due culture. Comincia pazientemente con una teoria globale sul funzionamento del cervello per arrivare alla definizione della coscienza non come una sostanza ma come un processo. Qualcosa che può diventare oggetto di studi verificabili senza cancellare tutta la ricchezza dell’esperienza individuale. Memoria e immaginazione forniscono così le linee guida per esplorare l’universo affascinante della creatività, incluse la conoscenza scientifica, la morale e l’arte.

Gerard M. Edelman è direttore del Neurosciences Institute di San Diego e presidente del Dipartimento di Neurobiologia presso lo Scripps Research Institute di La Jolla (California). Nel 1972 ha ricevuto il premio Nobel per la fisiologia e la medicina.