La Cultura Processuale favorisce la presa in considerazione della realtà oggettiva che ha le sue leggi di movimento e trasformazione, entro cui vive tutto il mondo vivente, compreso l’uomo.

In una fascia sottile di questa realtà oggettiva l’uomo sviluppa l’ attività economico-sociale secondo meccanismi di sviluppo anarchico, senza capacità di autoregolazione, che utilizzano senza limiti le risorse naturali, ignorando le sue leggi, e spesso violandole apertamente: fino a determinare squilibri e disastri che oggi si ergono minacciosi contro l’umanità intera, sotto l’aspetto di mutamenti climatici planetari e di eventi estremi naturali.

Di fronte a tali processi giganteschi la politica si trova sguarnita della cultura necessaria a saperli leggere e affrontarli in termini di governo del territorio.